Crisi: Cna Abruzzo, addio piccole banche, credito a picco

TERAMO – Le piccole banche abruzzesi escono di scena e il credito va a picco, con 473 milioni di euro in meno erogati a imprese e famiglie. Intano, crescono i tassi di interesse e il numero di coloro che non riescono a pagare i debiti. Tramonta, infine, quella che per anni era stata una positiva anomalia abruzzese: l’attenzione al territorio e alle sue attività produttive degli istituti di minori dimensioni. A tracciare il quadro allarmante è uno studio curato dal ricercatore Aldo Ronci per conto della Cna Abruzzo. Alla luce di tali dati, secondo il direttore dell’ associazione di categoria, Graziano Di Costanzo, "l’annunciata incorporazione di Caripe e Tercas nel gruppo Popolare di Bari, dopo quella che ha riguardato Carispaq e Bls all’interno di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, porterà di fatto alla quasi cancellazione dalla cartina geografica abruzzese del sistema delle piccole banche. Occorre lavorare – sostiene il direttore – affinché le nuove proprietà investano con convinzione e lungimiranza sul sistema imprenditoriale abruzzese". Stando alla ricerca, relativa al primo semestre di quest’anno, tra gennaio e giugno il credito in Abruzzo ha subito un decremento di 473 milioni di euro, che rappresenta il peggior valore registrato negli ultimi dieci anni. La caduta si distribuisce per 403 milioni di euro alle imprese e per 70 alle famiglie consumatrici, si manifesta pesantemente in tutte e quattro le province e penalizza tutti i settori. Il crollo riguarda soprattutto le piccole banche, che hanno registrato un decremento del credito di 3.085 milioni di euro, contro un incremento di 2.612 milioni, e uno spread rispetto ai tre mesi precedenti di ben 12 punti (52% a fine marzo, 39% a fine giugno). A livello territoriale, la provincia in cui le piccole banche hanno perso più quote di mercato è quella aquilana (dal 54 al 32%), seguita da Chieti (-16%), Pescara (-9%) e Teramo (-4%). Rilevanti anche le sofferenze, cioè i crediti che le banche non riescono più a incassare dai clienti: crescono di 347 milioni di euro, pari al +13,74% (+9,60% in Italia). Aumentano i tassi di interesse praticati alle imprese e alle famiglie, largamente superiori alla media nazionale: 8,66% medio (6,86% in Italia). Con la caduta delle piccole banche, infine, segnano il passo anche i depositi e il risparmio postale delle famiglie consumatrici, con 4 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.