Ruzzo, passa la relazione sull'affidabilità. Ma è di nuovo scontro tra sindaci

TERAMO – La prima assemblea dei sindaci dell’era Forlini al Ruzzo, riapre i contrasti tra le opposte politiche amministrazioni. La discussione attorno al primo punto all’ordine del giorno, quello sull’affidabilità del Ruzzo nella gestione del servizio idrico, è passata con i 18 voti dei sindaci del centrodestra, con quelli contrari di 12 prim cittadini del centrosinistra e tre astensioni (Valle Castellana, Martinsicuro e Basciano). Sul tavolo c’era la prosecuzione dell’attività del Ruzzo, che ha sì la gestione del servizio fino al 2023, ma qualora non ottenesse il gradimento dei soci sul’affidamento in house, rischierebbe di vedersi sottrarre la gestione dell’acqua da parte dell’Ato. La votazione è freschissima ma già si accendoo i fuochi della polemica. E’ Brucchi, il sindaco di Teramo, il più attivo su questo, da primo cittadino del capoluogo e "padrone di casa": «E’ gravissimo,. Ancora una volta il centrosinistra ha mostrato che non ha voglia di cambiare, di voltare pagina, ma soltanto di continuare sulla vecchia strada, quella stessa che in anni di sua gestione ha lasciato l’eredità di oggi. Se non fosse stato ancora una volta per il voto compatto del centrodestra – ha aggiunto Brucchi -, oggi il Ruzzo sarebbe andato in liquidazione. Dunque dopo  il voto contrario al nuovo Cda, il centrosiinistra si ripete nel suo ostracismo al cambiamento, necessario per la situazione economica che viviamo e perchè bisogna perseguire il risanamento». La polemica è stata incentrata sul punto della relazione di Nino Forlini che prevede, secondo quanto imposto dall’Ato, di non prorogare i rapporti con il personale interinale e di staff leasing amministrativo, i cui contratti scadono rispettivamente tra la fine di dicembre e di gennaio, circa una ventina di persone. Ma la discussione, durata oltre due ore su questo punto nell’assemblea odierna, ha focalizzato anche un altro aspetto della relazione del presidente del Cda: il ricorso ai privati per quanto riguarda l’affidamento di alcuni servizi che potrebbero garantire un introito al Ruzzo, come ad esempio la sfruttamento economico, oltre che energetico, dei cosiddetti ‘salti’ della discesa dell’acqua. Per il centrosinistra potrebbe essere il ‘cavallo di Troia’ per un apertura pericolosa verso la gestione privata dell’acqua, ma che invece sarebbe stata spiegata coma una necessità per un’azienda che non ha più possibilità di indebitamento (e dunque di investimenti) per via del maxideficit di 75 milioni di euro. Nel corso della stessa seduta è stata approvata all’unanimità la proposta di Forlini di ridursi del 20 per cento l’indennità di carica e di passare il controllo di gestione dalla società Kpgm ai revisori interni dell’azienda, con una riduzione di costi che si aggira sugli oltre 40mila euro annui. La discussione prosegue con la spinosa questione dei 67 precari assunti con procedure irrituali, 4 dei quali hanno già fatto ricorso al giudice del lavoro. L’orientamento su questo aspetto è di attendere il pronunciamento, previsto tra maggio e giugno, e valutarne la giurisprudenza.