Nubifragio: ecco la provincia sott'acqua / VIDEO

TERAMO – Nelle riprese girate dagli operatori della Croce Rossa di Giulianova, a bordo dell’elicottero dell’Undicesimo Reparto Volo della Polizia di Stato di Pescara e pubblicate da youreporter.it le immagini della devastazione del nubifragio in provincia di Teramo, con i danni degli allagamenti provocati dall’esondazione di corsi d’acqua.
intanto la provincia esce a piccoli passi dall’emergenza maltempo. Dopo il nubifragiio di lunedì i mezzi e i tecnici stanno piano piano riportando la normalità sulle strade del territorio provinciale, anche se restano le ferite al patrimonio ambientale e soprattutto alle zone circostanti i corsi fluviali. Anche le famiglie sgomberate dalle loro abitazioni vi stanno facenbdo rientro in queste ore, celebrando uno scampato pericolo ma pronti a rimnboccarsi le maniche per ripulire case ed aziende invase dall’acqua. La Provincia ha reso noto il quadro delle strade riaperte. Tra queste spicca la provinciale 49 di Valle Castellana, che per oltre 24 ore era rimasta isolata: mentre infatti permaneva (e permane) la chiusura della strada sul versante di Ascoli Piceno, una nuova frana aveva ostruito anche il passaggio sul fronte teramano attraverso Rocca Santa Maria, nel tratto tra il comune capoluogo e la frazione di Villa Morice. Ebbene, nelle prime ore di stamani la strada è stata riaperta per cui almeno Valle è raggiungibile da Teramo. Al momento, restano chiuse 6 strade provinciali: la numero 1 Bonifica del Tronto perchè il fiume ha eroso il fondo stradale in più punti; la nr. 12 in ocalità Collerenti, dove il ponte sul salinello è stato chiuso a scopo precauzionale; la nr. 19/A di Miano per una frana di valle a Villa Romita; la nr. 25 nei pressi dell’autoporto di Cordesco; la nr. 34 di Colle Mesole, la nr. 37/A di Colledoro e la 43 per Pietracamela (che era stata riaperta appena venerdì pomeriggio anche se a senso unico alternato dopo la nevicata).
Ad Alba Adriatica proteste per gli argini del Vibrata. A protestare sono gli ambientalisti e i componenti del comitato cittadino che criticano gli interventi sugli argini del torrente Vibrata decisi e realizzati dal Genio Civile e dal commissario delle opere straordinarie, leggi Regione Abruzzo. Gli ecologisti ribadiscono «che l’intervento che andava fatto era solo l’abbassamento del letto al di sotto dei tre ponti – statale 16, ferrovia e via Roma – ma che le melme rimosse, oltretutto fortemente inquinate, andavano immediatamente rimosse soprattutto  rinforzati gli argini con le gabbionate in corrispondenza dell’ansa, quella che la  piena ora ha portato via insieme alla pista ciclabile e che l’effetto devastante di una piena non peggiore di quella del 2011, è stato causato dall’aumento della velocità delle acque limacciose in seguito alla ripulitura  eseguita dalla Regione». Gli ecologisti ritengono anche che il danno immediato è quello che si nota ma temono che le melme fortemente inquinate che sono state trascinate dalla corrente in mare vadano ad inquinare  le spiagge , compromettendo così la prossima stagione estiva e chiedono che vengano ripristinati immediatamente gli argini crollati.