I rifiuti riempiono la banchina del porto giuliese: controlli e multe

GIULIANOVA – E’ sempre più diffusa la cattiva abitudine di consiedare il porto di Giulianova come una discarica a cielo aperto. Si rileva dai risultati dell’attività di controllo e represione del personale della Guardia costiera di Giulianova diretto dal tenente di vascello Sandro Pezzuto. Si scopre infatti che il molo giuliese viene utilizzato per lo scarico e l’abbandono di rifiuti di ogni genere, compresa quella parte di materiale di risulta domestico o indifferenziato che molti cittadini portano fin sulla banchina. Uno degli esempi più recenti è stato scoperto e sanzionato dagli uomini del Nucleo di intervento in porto della guardia costiera giuliese, che ha sorpreso alcuni pescatori delle cosiddette "volanti" che, al momento dello sbarco del pescato, incuranti della presenza di numerose persone che passeggiavano nelle vicinanze, hanno abbandonato plastica e cartoni sulla banchina non prima di aver buttato fuoribordo, nello specchio d’acqua portuale antistante la propria imbarcazione, il pesce scartato perchè  di taglia non commerciabile o di scarso valore: nei loro confronti è stata elevata la contravvenzione per getto di materiali in porto e diffidati a ripristinare immediatamente lo stato dei luoghi. Ma non sono stati gli unici episodi. Nell’anno appena trascorso, grazie anche all’utilizzo delle videocamere di sorveglianza, sono state inflitte sei sanzioni amministrative per abbandono di rifiuti fuori dai cassonetti, comminate anche a semplici cittadini che, invece di servirsi del servizio di raccolta rifiuti in ambito comunale, facevano capolino in porto per lasciare furtivamente il proprio sacchettino, a volte anche per terra. Sono state in totale diverse tonnellate di rifiuti abbdonati, che hanno richiesto l’intervento di pulizia con il recupero anche di lastre di cemento-amianto, come di eternit, sequestrato nei pressi della banchina Marinai d’Italia, in una zona frequentata dai passanti. I controlli in banchina hanno interessato anche i mezzi durante le operazioni di sbarco del pescato. Molti dei furgoni presenti sono stati sanzionati perchè pericolosamente parcheggiati oltre il limite dei cinque metri dal bordo della banchina: multe da 102 euro e, per alcuni di loro, anche il raddoppio della sanzione perchè sprovvisti di permesso di accesso in porto e dei documenti di circolazione dei relativi automezzi. Una ditta, senza aver mai presentato l’apposita “Segnalazione Certificata di inizio attività” (S.C.I.A.) per lo svolgimento di attività sulle aree demaniali marittime, svolgeva abusivamentene il trasporto di pescato con un autoarticolato: anche in questo caso sanzione, dell’importo di 1.032 euro.