Primarie di coalizione, il Pd lascia le porte aperte a Pomante

TERAMO – Il Pd lascia le porte aperte ai movimenti civici e al candidato sindaco Gianluca Pomante: dopo la proposta di primarie di coalizione lanciata da Manola Di Pasquale e la riposta di Pomante, che ha dettato alcuni elementi-chiave su cui poter intavolare una possibile collaborazione, ecco la risposta, punto per punto,  della Di Pasquale, che sceglie Facebook per continuare il dialogo intrapreso con Pomante. «La democrazia partecipativa e la partecipazione del cittadino nelle scelte strategiche per la città sono già al primo punto del mio programma – afferma la candidata – quindi dico sì alla immediata modifica del regolamento comunale per l’espletamento del referendum su cui il gruppo consiliare del Pd ha già fatto una importante battaglia in consiglio». La candidata del Pd condivide anche il fatto che i candidati non debbano avere procedimenti penali in corso nella fase successiva alla citazione a giudizio o condanne anche provvisorie per tutti i reati contro la pubblica amministrazione e per quelli più gravi e che dovranno, impegnarsi a dare immediatamente le dimissioni in caso di condanna». Di Pasquale sottolinea anche la presenza di un codice etico, contenuto all’interno della carta d’intenti “2020. L’Abruzzo da cambiare”, che contiene anche queste regole. Di Pasquale dice anche no a doppi incarichi e ruoli, specificando però che «i candidati ad ogni incarico pubblico dovranno essere selezionati pubblicamente sulla base dei curricula formativi e professionali; non si può condividere l’ esclusione di coloro che hanno ricoperto incarico pubblico in quanto ciò può rappresentare una rinuncia preventiva  ad importanti professionalità acquisite e spendibili per i diversi ruoli; ma aggiungo che il designato dovrà rinunciare ad eventuali emolumenti se già beneficia di rendite politiche». Solo sull’ultimo punto “dettato” da Pomante si registra un disaccordo, ossia sul fatto che la Giunta dovrebbe essere presentata “almeno 30 giorni prima”, per garantire trasparenza, c’è però una condivisione della regola sulla preventiva indicazione dei criteri di scelta e competenza. «La Giunta – conclude Di Pasquale – non può essere presentata trenta giorni prima delle elezioni, in quanto il Pd è in coalizione con altre liste anche civiche, e i componenti della Giunta devono essere espressione di tutte le espressioni politiche e civiche che hanno partecipato alla competizione, comprese quelli di eventuali appartamenti in fase di ballottaggio che non si conoscono prima del voto. Va inoltre considerato il grado di rappresentanza raggiunta da ogni lista, cioè il consenso elettorale raggiunto da ogni espressione politica o civica che è in alleanza. L’elettore attraverso il voto attribuisce credibilità e rappresentatività maggiore ad un partito o a un gruppo civico rispetto ad altri; di questo si deve tenere conto nella costituzione della giunta: rispetto del voto espresso dall’elettore Teramo».