ANCARANO – L’ha pestata spaccandola la testa con una bottiglia e le ha morso l’anulare di una mano fino ad amputarle una falange, perchè si rifiutava di continuare a versarle il ricavo della sua attività di prostituzione. La vittima ha 23 anni, è nigeriana, la sua aguzzina è una connazionale di 34. La stessa che qualche anno fa l’ha fatta entrare in Italia con la promessa di un lavoro ma che poi l’ha costretta a prostituirsi a consegnarle 30mila euro, il frutto degli incontri con i clienti nelle campagne intorno alla bonifica del Tronto. Vivevano insieme e questo ha reso ancor più la 23 schiava della connazionale. Fino a quando ha deciso di dire no alle costrizioni: ma è stata selvaggiamnte picchiata, fino a finire in ospedale, con una prognosi di un mese. I carabinieri della stazione di Sant’Egidio, al termine di una serie di indagini, hanno rmesso un rapporto al magistrato, il pm Stefano Giovagnoni che ha chiesto e ottenuto dal gip Giovanni De Rensis, il divieto di dimora per la nigeriana aguzzina nei comuni dove la connazionale si prostituisce e vive: Alba Adriatica, Ancarano, Castel di Lama, Colonnella, Controguerra, Martinsicuro e Sant’Egidio.
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