Elezioni, Milton Di Sabatino lascia il centrosinistra e si candida con Brucchi

TERAMO – «Sono stati cinque anni di grande sofferenza». Con queste parole il consigliere dell’Udt Milton Di Sabatino, che finora ha militato nel centrosinistra, ha esordito per spiegare e motivare la sua decisione di passare al centrodestra. Nessuna sigla di partito, ma piuttosto una lista civica a sostegno del sindaco Maurizio Brucchi. Una lista che potrà essere “Al centro per Teramo”, ossia quella ispirata da Mauro Di Dalmazio, o un’altra novità. Questa mattina Di Sabatino ha organizzato una conferenza stampa per illustrare la sua decisione, accompagnato da Corrado De Iuliis, attuale membro del Cda della Team, che però ha annunciato di non volersi candidare. «Sono stato emarginato dal centrosinistra – ha ribadito Di Sabatino – probabilmente non è stato compreso il mio modo di fare opposizione in maniera responsabile. Non sono per il no a tutti i costi o per l’abbandono dell’aula, visto che ogni consiglio comunale costa 15 mila euro». Un attacco arriva anche all’attuale candidata a sindaco Manola Di Pasquale. «Non ho condiviso il suo modo di gestire la Commissione controllo e garanzia – ha detto Di Sabatino – perché non l’ha convocata per 19 mesi, dal 22 settembre del 2011 al 29 aprile del 2013, in più era solita scrivere le relazioni di suo pugno e poi chiedere agli altri di firmarle senza poter apportare modifiche». Di sabatino ha ribadito inoltre la sua anima "di centro" e moderata. E a fargli eco c’è anche De Iuliis, che rincara la dose affermando di essersi sentito trattato «come un appestato». La sua nomina alla Team non sarebbe mai stata riconosciuta dal centrosinistra e dal Pd in particolare, che si sarebbe rifiutato anche di incontrarlo. «Non saliamo sul carro del vincitore – ha specificato De Iulis – piuttosto scendiamo da uno in cui non ci sentiamo benvoluti. Mi auguro che la competizione elettorale sarà corretta». Di sabatino ha smentito categoricamente le voci secondo cui la nomina De Iuliis sarebbe stata frutto di una sorta di “do ut des”,affermando, al contrario, che si è trattato solo di una scelta meritocratica. «Aggiungo anche a scanso di equivoci – conclude Di Sabatino – che Brucchi non mi ha offerto nulla e che io non ho chiesto niente, perché sono solito fare solo quello in cui credo, se mi fosse arrivata qualche proposta di “scambio” mi sarei sentito offeso. In ogni caso continuerò a sedere tra le fila dell’opposizione fino alla fine del mandato».