D'Alfonso fa tappa a Teramo e lancia il "menù Abruzzo"

TERAMO – Passa per Teramo il camion di Luciano D’Alfonso, nella sua campagna elettorale per le primarie di domenica prossima in cui gli elettori del centrosinistra saranno chiamati a indicare alla candidatura a Governatore, uno tra lui, Caramanico (Sel) e Mascitelli (Idv). L’ex sindaco di Pescara ha riunito all’hotel Abruzzi quasi due centinaia di simpatizzanti, introdotto dalla candidata sindaco Manola Di Pasquale. «Primarie delle idee riformiste, in un campagna elettorale difficile come è difficile il momento della vita abruzzese», l’ha definite l’avvocato teramano, prima donna ad ambire allo scranno di primo cittadino teramano. D’Alfonso ha ribadito i motivi a lui cari, sottolineando il suo «giudizio implacabile sull’Ente Regione – ha detto -», dove chi vi abita «non ha mai conosciuto il concetto di regionalismo, che è la sintesi tra la conoscenza del territorio e la contezza dei poteri regionali». «Mi candido due volte – ha detto D’Alfonso – una a guidare la Regione fino al 16 maggio 2019, un’altra a a fare quello che non si è fatto negli anni precedenti». E per rafforzare il suo concetto, ha sciorinato alcuni numeri del suo Abruzzo, dall’1,3 milioni di abitanti e dell’1,7 di ‘abruzzesici’ all’estero, dei 350mila over 65 di cui 135 soli e senza sostegni, dei 305 comuni «dalla viabilità provinciale irriconoscibile», delle ex 137mila imprese (oggi 129mila), degli ex 534mila abruzzesi con reddito (oggi 498mila). D’Alfonso non ha lasciato da parte il nodo sanità, «che in Abruzzo non si può ridurre a ‘rieducazione contabilistica’, in cui «manca organizzazione, il mercurio del termometro», dove «40 mesi di ritardo diagnostico è la negazione della persona». La ricetta di D’Alfonso è combattere la regione della burocrazia dove sopravvivono i «personaggi filiformi del ‘non è mia competenza’» o dove «tutto è oggetto di pigrizie e ragnatele», ma soprattutto ridare «vitalità all’imprenditoria, puntare a quota 150mila imprese, predisporre un ‘menù Abruzzo’ per attrarre nuovi investimenti».