Il triste destino della squadra che ha messo in ginocchio pedofili e clonatori

TERAMO – Negli ultimi due anni ha messo in cella il più alto numero di pedofili e clonatori di carte di credito dei interi dipartimenti di polizia. I numeri ma anche la qualità investigativa, assieme ai risultati, della sua squadra informatica gli hanno fatto meritare la citazione di Europol che ha segnalato una delle sue indagini come tra le migliori dieci d’Europa. Eppure, la sezione teramana della Polizia Postale ha le ore contate. Sarà chiusa, perchè è nella lista del Viminale che dovrebbe razionalizzare la spesa, secondo i principi ispiratori della Spending review. «Ma quale spending review – sbotta il capogruppo di "Futuro In" in consiglio comunale a Teramo, Franco Fracassa -. La Polizia postale come la Ferroviaria, anch’essa prossimo bersaglio dei tagli ministeriali, non grava sul bilancio del ministero dell’Interno. Le macchine, gli uffici, il personale, perfino la cancelleria, sono pagati dalle aziende che li ospita, vale a dire Poste italiane e Ferrovie. Cosa vengono a raccontarci? E’ paradossale che per fare cassa e risparmiare, si cominci da chi dovrebbe garantire la nostra sicurezza, da chi sta combattendo una battaglia preziosissima contro i nuovi crimini, che ogni giorni acquisisce maggiori e specifiche competenze, che ‘stana’ chi mette a rischio i nostri figli. E’ vero quello che si dice in questi giorni: lo Stato vuole abbassare la guardia contro la pedofilia, e i pedofili brindano a questo e ringraziano». Il piano che sarà sottoposto al vaglio dei questori e dei prefetti, con parere non vincolante, come invece è vincolante quello dei sindacati delle forze di polizia, spazza via decine e decine di sezioni di polizia postale, ferroviaria, squadre nautiche, polizia a cavallo. Quella che fa più rumore è sicuramente quella della Polpost di Teramo che negli ultimi anni è diventata punto di riferimento per le denunce e le inchieste contro la pedofilia, contro la clonazione dei bancomat e delle carte di credito, delle truffe telematiche, degli attacchi hacker. La squadra comandata dall’ispettore Tazio Di Felice, ha inanellato successi su successi investigativi, e per essa parlano i numeri: 6 arresti per pedofilia e 180 nell’ambito dei crimini informatici. Di questi ultimi 110 fanno capo a un unico filone di truffe sulle carte di credito a opera di bulgari che ha portato a 75 ordinanze e 45 arresti in flagranza. Dati più alti di Napoli o di Roma e tra le tre sezioni italiane dal più alto rendimento. Ma è una cosa che a livello centrale di polizia conoscono bene. Servirà per evitare la scomparsa? Per il momento il tentativo è affidato alla politica, che a Teramo sta cercando di mettere a segno un salvataggio pre-elettorale forse decisivo. A cominciare da Alfano, appena poche settimane fa a Teramo per parlare anche di sicurezza, di quella sicurezza dei cittadini che adesso questo piano di riorganizzazione sta clamorosamente tradendo.