L'allenatore di handball si difende: «E' la vendetta di un'atleta allontanata»

NUORO – Il coach nuorese di pallamano Roberto Deiana, per cui il pm Giorgio Bocciarelli ha chiesto il rinvio a giudizio per l’accusa di abusi sessuali nei confronti di due atlete minorenni (un episodio dei quali sarebbe avvenuto in un hotel di Teramo, in occasione della partita di Serie A del Nuoro contro il Teramo femminile) si difende e racconta all’agenzia Ansa la sua versione dei fatti: «E’ una vendetta da parte di una ragazza che ho allontanato dal campo perché non rispettava le regole. L’ho aiutata finché ho potuto, poi i suoi comportamenti non erano più adeguati a quelle che sono le regole ferree di un’atleta». Ieri l’allenatore ha voluto incontrare anche i genitori dei ragazzi dell’Handball club nuorese, circa 100 atleti di otto squadre in varie categorie. «Sono il Roberto che avete sempre conosciuto – ha detto loro -. Mi difenderò in sede legale perché voglio uscirne pulito come pulita è la mia coscienza su questi fatti». Una riunione molto partecipata, in cui circa 40 genitori si sono stretti intorno al coach: «Siamo fiduciosi nella difesa di Roberto – hanno spiegato -, noi continuiamo a considerarlo il principale attore sportivo e, non solo, per i nostri figli. E’ un allenatore che da 20 anni ha portato i ragazzi di Nuoro ai massimi livelli agonistici senza mai risparmiarsi. Di lui conosciamo la ferrea disciplina ma anche la bontà e la generosità. L’attività sportiva non si deve fermare nemmeno per un minuto». Roberto Deiana oltre ad essere un importante allenatore sportivo a Nuoro, ha anche portato allo scudetto le squadre femminili di Sassari e Verona, è Ct della Nazionale femminile giovanile, selezionatore della nazionale femminile di pallamano e coordinatore regionale degli allenatori. La prima udienza in cui Deiana verrà difeso dall’avvocato Francesco Lai potrebbe essere fissata a maggio.