D'Alfonso: «Se eletto e condannato in appello non mi dimetterò»

TERAMO – Luciano D’Alfonso, se eletto nel Consiglio regionale, non si dimetterebbe in caso di condanna in appello, bensì ricorrerebbe in Cassazione. E’ quanto ha risposto a Giulio Borrelli, coordinatore politico e portavoce di Abruzzo Civico, nel corso dell’incontro che le due parti politiche hanno tenuto oggi a Pescara. Come pensa di regolarsi nel caso in cui i giudici di secondo grado dovessero ribaltare la sentenza di primo grado che l’ha assolta?». D’Alfonso si è detto ottimista: «Sono certo che non sarò condannato, sono stato assolto 53 volte perché sono innocente». Ma nel caso in cui si dovesse «arrivare una condanna in secondo grado, qualora fosse presidente, si dimetterà, costringerà l’Abruzzo a tornare alle urne?», ha ribadito Borrelli. «No – ha replicato D’Alfonso – ricorrerò in Cassazione, per affermare la mia innocenza». Quello delle vicende giudiziarie che riguardano l’ex sindaco di Pescara è stato uo degli aspetti sul tavolo della trattativa verso una potenziale alleanza tra Pd e il movimento del presidente Giulio Sottanelli. Borrelli da un lato, accompagnato da Ezilde Ferrara e Sergio Della Rocca, e Luciano DAlfonso con Alexandra Coppola e Fabrizio Santamaita, dall’altro, si sono confrontati ad esempio sui costi della politica regionale: Borrelli ha chiesto che ha insistito sull’esigenza che la nostra regione dia il buon esempio, diventando la prima che abolisce i rimborsi ai gruppi consiliari, senza attendere i provvedimenti legislativi del governo nazionale. Semplificazione di enti e aziende partecipati (D’Alfonso ha sostenuto che la regola sarà «azzerare e semplificare»), ricostruzione dell’Aquila, con semplificazione delle procedure e controlli sistematici ed efficaci, la sanità, con la riduzione della mobilità passiva e migliore qualità dell’offerta, potenziamento della medicina sul territorio, sono stati argomenti al centro del dibattito verso un eventuale comune percorso. Sui cambi di casacca, nodo che sta facendo discutere nel centrosinistra, Abruzzo Civico, riferendosi anche in particolare al passaggio verso D’Alfonso dell’assessore della giunta Chiodi, Angelo Di Paolo, ha sottolineato il rischio di essere una «coalizione senz’anima». Ma D’Alfonso ha replicato: «La candidatura me l’hanno data gli abruzzesi, non l’ho chiesta e, in ogni caso, ogni candidato sarà sottoposto al giudizio degli elettori. Saranno loro a scegliere». Il bilancio se da un lato è positivo, dall’altro è caratterizzato anche da alcune criticità, sostengono nel movimento di Borrelli e Sottanelli: «Approfondiremo questi argomenti nelle prossime ore con tutti gli associati di Abruzzo Civico – hanno detto – per arrivare alla scelta più giusta, più utile, più opportuna, nell’interesse di tutti i cittadini». Adesso dovrebbe tenersi il confronto con il Governatore, Gianni Chiodi, qualora dovesse confermare la disponibilità a incontrare Abruzzo Civico; disponiblità che invece ha già negato la canidata del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, che ha declinato l’invito a partecipare all’incontro in diretta streaming.