Espulsioni nel Pd, l'ira di Vincenzo Di Marco

TERAMO – Si agitano le acque in casa Partito Democratico in piena campagna elettorale. Il caso Campli rischia di diventare il pomo della discordia di una mai sopita contrapposizione tra "correnti". Dopo l’espulsione dal partito di Roberto Ricci e Vincenzo Cordoni, demcrat camplesi passati a sostenere il candidato sindaco di centrodestra Quaresimale, sulla vicenda interviene il sindaco di Castellalto e dirigente provinciale del Pd, Vincenzo Di Marco: « L’espulsione di Ricci e di Cordoni ed altri amici dal Pd ad opera della segreteria provinciale è un atto illegittimo e un sopruso operato in maniera rozza e del tutto al di fuori delle regole democratiche che governano il nostro partito – dice Di Marco -. Dopo l’espulsione di Peppino Di Luca arriva quella di Ricci, uomo e colonna storica della sinistra teramana! Le sue colpe sarebbero da addebitare al fatto di l’essersi candidato con una lista civica a Campli. Ci risulta che a Campli come in altri piccoli e medi comuni della nostra provincia le liste non hanno una connotazione politica così forte tali da richiedere la fidelizzazione partitica e che nelle liste vi siano delle significative esperienze civiche che sono animate da buoni propositi e vogliono dare solo il loro contributo per il governo del territorio». L’atto di imperio della segreteria provinciale non va giù a Di Marco: «Con questo atto si è voluto buttare la maschera e palesare l’intenzione repressiva e persecutoria del segretario Minosse e della sua maggioranza provvisoria, che governa il partito in questo momento a livello provinciale, verso chi non piega la schiena. Pare che sarebbero in atto altre espulsioni e cacciate di gruppo vedasi Montorio al Vomano e il commissariamento di Sant’Omero. Reprimende guarda caso tutte indirizzate verso la parte Renziana del partito! E’ necessario a questo punto investire della situazione, come già si doveva fare da tempo, la commissione di garanzia sia provinciale che regionale per ristabilire un minimo di agibilità politica, ricordando  a tutti per l’appunto che la politica è fatta di rapporti umani e relazioni che identificano una comunità che si organizza con uno sforzo collettivo». Ripercussioni in campagna elettorale? «I nostri elettori e simpatizzanti ci guardano e ci osservano e non ci chiedono le espulsioni, le epurazioni, ma sono interessati a come abbiamo intenzione di governare gli enti locali, nei quali eleggeremo i nostri sindaci, e la regione perché sono stufi di avere una classe politica che fa solo annunci e poi alla prova dei fatti non fa niente. L’invito è alla parola e alla moderazione, la clava lasciamola stare perché e’ una scorciatoia pericolosa e non democratica».