Team, sulle dimissioni di Taraschi si scatena la polemica Pomante e Brucchi

TERAMO – Le dimissioni in seno al Cda della Team di Carlo Taraschi sono state colte dal candidato sindaco Gianluca Pomante come occasione di polemica con il primo cittadino uscente, accusato di “poca trasparenza” in relazione alla mancata redazione dei consuntivi degli anni 2010-2013 della municipalizzata. Pomante riferisce in un comunicato che le ragioni delle dimissioni di taraschi risiederebbero in “contrasti interni che gli avrebbero impedito di svolgere con serenità il suo ruolo” e la mancata redazione dei documenti contabili. Pomante torna a sollecitare il sindaco sull’acquisizione dei consuntivi e domanda se tra le ragioni che hanno indotto Taraschi alle dimissioni vi sia anche il mancato recapito ai cittadini delle bollette Tia 2014 “per ragioni elettorali”. “Una domanda che fanno in molti” spiega Pomante secondo cui i presumibili aumenti tariffari avrebbero dato un colpo di grazia alla Giunta Brucchi. Le ragioni delle dimissioni sono state prontamente smentite dal sindaco che ha puntualizzato: « Carlo Taraschi, non si è dimesso, ma ha terminato il suo mandato durato tre anni”. In una nota inviata dal primo cittadino, che invita Pomante a desistere dal "fare campagna elettorale su un argomento che non conosce per "raccattare qualche voto", si apprende infatti che Carlo Taraschi, non si è dimesso ma ha terminato il suo mandato alla scadenza naturale del 30 aprile, dichiarando ufficialmente di non aver intenzione di proseguire nel regime di prorogatio (fino al prossimo giugno, cioè fino all’approvazione del bilancio consuntivo), per "motivi personali".«Pomante continua a strumentalizzare sulla questione dei rendiconti – spiega Brucchi nella sua nota di replica – il rendiconto 2013 verrà approvato nel giugno prossimo, il rendiconto 2012, sul quale è stato costruito il Piano economico finanziario 2013, è stato approvato ed è a disposizione. Pomante – conclude il sindaco -non sa che nel 2014 non ci sarà più la Tia ma la Tari e che il Consiglio Comunale, il 30 aprile, ha approvato un deliberato che prevede un acconto al 30 giugno in attesa di approvare il regolamento Tari. Pomante non sa che il Comune di Teramo, anche in assenza di entrate da parte dei cittadini, paga regolarmente la Teramo Ambiente, la quale a sua volta paga l’impianto di Casoni, che continua ad accogliere quotidianamente i rifiuti teramani. La pretestuosità delle argomentazioni hanno l’evidente scopo di gettare fango per motivi elettorali sulla società partecipata del Comune incurante del futuro occupazionale dei dipendenti e delle tasche dei cittadini".