TERAMO – Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Teramo, Giovanni de Rensis, ha disposto il rinvio a giudizio, con l’accusa di concorso in bancarotta del commercialista teramano Carmine Tancredi e di altre 9 persone, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto crac Di Pietro-Curti. Il gup ha dunque accolto la richiesta del pm Irene Scordamaglia, che porterà a processo il prossimo 8 gennaio Tancredi – che è il socio di studio del governatore uscente Gianni Chiodi, oggi sconfitto nella corsa al rinnovo del mandato -, in qualità di consulente degli imprenditori teramani Maurizio Di Pietro e Guido Curti, titolari di diverse aziende nel settore del movimento terra, coinvolte in un giro di fallimenti. I due, nel primo troncone dell’inchiesta, sono stati condannati in primo grado a sei anni per bancarotta fraudolenta. Proprio oggi, nei loro confronti, è stato dichiarato il non luogo a procedere per il principio giuridico del "ne bis in idem", perche non è possibile giudicarli due volte per la stessa cosa, per il reato di bancarotta: saranno invece processati per reati di carattere fiscale.
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