"Brucchi scherniva l'anatra zoppa. E' rimasto un anatroccolo gambizzato"

TERAMO – “L’anatra zoppa boomerang per Brucchi che si è ritrovato ad essere egli stesso un anatroccolo ingabbiato”. E’ quanto sostengono i “Per Davvero” in una nota che definiscono Brucchi un sindaco ‘gambizzato’ da Gatti e Tancredi nella costituzione della giunta, e più volte impallinato al primo consiglio comunale da molti membri della sua stessa maggioranza, scontenti per non avere avuto un giusto riconoscimento. “Durante l’elezione del più che stagionato Milton Di Sabatino presidente – si legge nella nota dell’associazione politico culturale – la maggioranza si è più volte sfaldata. In ben quattro votazioni su cinque ha votato in modo disparato e solo dopo la minaccia delle dimissioni del sindaco si è ricompattata. Finalmente alla quinta votazione l’uomo politico buono per tutte le stagioni, a prescindere dall’area politica che costituisce maggioranza  al governo della città, è stato eletto presidente del Consiglio Comunale”. Secondo i Per Davvero il sindaco adesso si trova con una opposizione di minoranza e una costituita in seno alla maggioranza. “Cosa nuova e insolita nella storia della politica locale – spiega l’associazione – con il risultato che adesso il sindaco, non avendo materialmente posti da assegnare a tutti gli scontenti , deve conquistarsi di volta in volta la maggioranza diventando regola, come una spada di Damocle sul Consiglio, la minaccia delle sue dimissioni e del tutti a casa come avvenuto al primo consiglio”.“All’anatroccolo Brucchi spunteranno mai le ali per diventare cigno? – proseguono gli esponenti dell’associazione -. In una situazione così precaria avrà mai la forza il sindaco  per  approvare quei provvedimenti di cui necessita il nostro territorio per superare le difficoltà da cui è attanagliato da un decennio?” “Il nostro “anatroccolo gambizzato ” – concludono i Per Davvero in relazione al sindaco – non diventerà mai cigno e chi ne pagherà di più le spese sarà la nostra città capoluogo  che sarà costretta a rimanere, finchè il centro destra ne sarà al governo, la Cenerentola d’Abruzzo così relegata da dieci anni di “modello Teramo”.