Sel: «L'anello verde ridotto a una selva oscura e inaccessibile»

TERAMO – "L’anello verde” della città ridotto ad “una selva oscura e inaccessibile tra erbacce e piante cadute". A denunciarlo è Andrea Core, esponente di Sinistra Ecologia e Liberta che segnala le pessime condizioni del parco cittadino sul lungofiume “nonostante le tante, troppe, promesse elettorali degli ultimi mesi e nonostante una parte delle tasse versate dai contribuenti dovrebbe essere finalizzata alla manutenzione del verde pubblico”. “Una semplice passeggiata è diventata addirittura pericolosa per l’incolumità fisica di chi potrebbe ritrovarsi schiacciato sotto una delle pesantissime piante cadute proprio lungo il percorso pedonale”. Di qui la richiesta al Comune di “assumersi le proprie responsabilità, di smetterla con le promesse e di provvedere alla manutenzione e alla messa in sicurezza di tutti i parchi fluviali e aree verdi della nostra città”.

L’assessore Di Stefano , con la delega in tasca, inizia i sopralluoghi

L’assessore Rudy Di Stefano, con la delega ai parchi fluviali appena assegnata dal sindaco, intanto ha iniziato i sopralluoghi per veificare lo stato dell’arte dell’anello del lungo fiume. La prima interruzione da arginare, e la più impattante, è quella del tribunale dove la ditta incaricata sta lavorano per montare "gabbioni" in pietra per evitare che ulteriori piogge possano provocare nuovi eventi franosi. I lavori , per un importo di 80mila euro,restituiranno il tracciato originario. La seconda interruzione "attenzionata" è quella in corrispondenza della palestra "Interamnia" che ha subìto un restingimento significativo della carreggiata e che verrà ripristinata entro l’estate insieme alle recinzione in legno prese di mira dai vandali. Entro ferragosto Brucchi e l’assesosre Di Stefano hanno garantiro il ripristino delle interruzioni, mentre una terza, quella in corrispondenza di via Manthonè, è di competenza Anas. I lavori tuttavia sono stati appaltati e anche in questo caso dovrebbero concludersi verso settembre.