Castello Della Monica, bloccati i 2 milioni per riqualificarlo. Mariani (Pd) rassicura: «Resta una priorità». Di Pasquale: «Era un bluff»

TERAMO – Castello Della Monica, che fine hanno fatto i fondi annunciati per riqualificarlo? E’ l’interrogazione posta dagli esponenti del Movimento 5 Stelle al sindaco Maurizio Brucchi nel corso del Consiglio comunale per sapere l’esito dei fondi annunciati dal primo cittadino in campagna elettorale per il recupero del manufatto ottocentesco. Il finanzimento previsto, 2milioni e 100mila euro, era stato deliberato dalla vecchia Giunta regionale su impulso dell’ex capogruppo di Ncd Lanfranco Venturoni. "Questa domanda – ha dichiarato Brucchi in risposta al quesito posto dai consiglieri Fabio Berardini e Paola Cardelli – andrebbe posta al consigliere Manola Di Pasquale del Pd, visto che il ‘suo’ presidente Luciano D’Alfonso ha bloccato quei fondi in auto-tutela".  Una revoca, quella della Giunta D’Alfonso, arrivata nell’ambito del "congelamento" di 17 milioni di euro di fondi degli ex Programmi attuativi interregionali (ex-Pain), che erano stata precedentemente deliberata dall’amministrazione Chiodi. Le risorse, inizialmente, erano state equamente ripartite tra le quattro province e destinate alla realizzazione di opere di vario genere. «Si sarebbe dovuto programmare secondo una scala di priorità e non distribuire i fondi a pioggia, con una ripartizione aritmetica – ha spiegato il braccio destro di D’Alfonso Camillo D’Alessandro- dando vita ad un’operazione di stampo elettoralistico». Secondo l’esponente del Pd, in assenza della revoca, si sarebbe rischiato il blocco delle opere. «Soggetti terzi, a partire dai Comuni che si fossero sentiti penalizzati, avrebbero potuto impugnare la delibera. D’Alfonso ha ristabilito il rispetto delle regole, ha già fatto partire la riprogrammazione dei fondi, che saranno assegnati in base alle priorità, come prescritto dalla legge». In sostanza si riparte da zero: e gli enti locali dovranno inoltrare le rispettive richieste alla Regione, che fisserà una scala delle priorità. Il sindaco, che ha tuttavia chiarito di non voler trasformare il Castello nella sede dell’Enoteca regionale (come chiesto da Rabbuffo in campagna elettorale) si è dichiarato certo della volontà del governatore D’Alfonso di non voler penalizzare Teramo. "Ho già chiamato il presidente – ha detto Brucchi – e sono tranquillo sul fatto che questi fondi verranno riassegnati. Qualora non fosse così mi batterò con ogni mezzo in difesa della mia città e sono pronto a portare le istanze di Teramo all’Emiciclo sperando di poter contare anche sull’appoggio dei consiglieri del centro-sinistra".

Mariani (Pd): Brucchi stia sereno le istanze dei teramani sono già presenti in Emiciclo"
Sulla questione è intervenuto oggi anche il capogruppo regionale del Pd Sandro Mariani, rassicurando i cittadini teramani sull’intervento di riqualificazione promesso per il Castello Della Monica. “La questione della revoca dei finanziamenti – afferma Mariani – sollevata ieri in Consiglio Comunale, è stato un atto dovuto. “Questo non significa – chiarisce Mariani – che il Castello Della Monica non sia tra le priorità strategiche da reinserire nella programmazione per la distribuzione di questi fondi residuali.” Il presidente D’Alfonso ha già dichiarato il proprio impegno a deliberare entro 30 giorni dalla revoca, dunque entro il prossimo 8 agosto, la nuova programmazione secondo i criteri della delibera Cipe, al fine di rendere effettivamente utilizzabili questi soldi. “Il mio impegno personale – continua Mariani – sarà affinché il progetto presentato dal comune di Teramo, sia tra le priorità per la nostra città e dunque venga rifinanziato con il nuovo atto, certi della correttezza della procedura amministrativa. Il sindaco può stare tranquillo che le istanze di Teramo sono già presenti all’emiciclo e verranno considerate come prioritarie nella nuova assegnazione.”

Di Pasquale: «Finanziamento bluff, una trovata elettorale di Brucchi e dei suoi amici politici». Sulla vicenda dei fondi è intervenuto anche il consigliere comunale e coordinatrice del centrosinistra, Manola Di Pasquale (Pd): «Il sindaco Brucchi continua a raccontare “balle” alla città, pur di apparire un bravo ed efficiente sindaco; lo ha fatto durante la campagna elettorale assieme ai suoi amici politici e lo ha ripetuto ieri in consiglio comunale, non dicendo la verità sul Castello della Monica. Il finanziamento è soltanto un bluff. In cinque anni di amministrazione regionale e comunale il centro destra si è totalmente disinteressato del Castello della Monica; soltanto nel mese di marzo 2014 alle porte delle campagna elettorale, avendo notizia di un residuo di fondi PAR – FSC di complessivi €16.918.000,00, inutilizzato dal 2012 per incapacità amministrativa, i vari Venturoni&Brucchi hanno pensato bene di spacchettare questi fondi in parti uguali tra le quattro province mediante un mero criterio matematico. A Teramo dunque spettavano, secondo tale inesistente criterio €  4.255.494,00 che sarebbero dovuti andare a finanziare alcuni interventi trai i quali la ristrutturazione del  Castello della Monica, assieme alla costituzione, dentro il parco della scienza, addirittura di un museo del “gatto”  per il quale veniva richiesto un contributo di € 50.000. Il mero criterio di divisione matematica, per attribuzioni dei finanziamenti collegati ai PAR . FSC, non “esiste”; il Cipe finanzia i progetti soltanto dietro presentazione di una reale piattaforma programmatica che risponde alla concrete esigenze che provengono dal territorio”; piattaforma programmatica non predisposta».