«Il sindaco dica cosa vuol fare di piazza Dante»

TERAMO – Perchè l’amministrazione comunale e il suo sindaco non sono in grado di far rispettare la convenzione stipulata con la società che gestisce il parcheggio di piazza Dante? E’ il quesito posto dal capogruppo del Pd in consiglio comunale, Gianguido D’Alberto, a proposito dell’annunciata rinuncia alle opere di sistemazione e arredo del piano a raso dell’area di sosta dinanzi al Liceo classico Delfico. «La rinuncia sembra dipendere dal venir meno della copertura finanziaria del progetto – spiega D’Alberto – e non dalla carenza di parcheggi in città a causa della situazione del vecchio stadio comunale come invece asserisce Brucchi». A sottolineare qualcosa che non va nel rapporto tra comune e società di gestione degli stalli di sosta è la recente anticipazione di 37mila euro per il pagamento dei corrispettivi dovuti ai collaudatori, che secondo D’Alberto costituisce «solo l’ultima delle numerose "deroghe" alla Convenzione che all’articolo 11 stabilisce invece in modo chiaro che i relativi oneri devono essere posti a carico del Concessionario». Sotto accusa, dunque, anche il termine di scadenza della gestione del parcheggio, fissata in origine al 31 marzo 2011 e che oggi sopravvive sulla base di una «proroga indefinita sulla base della delibera del maggio 2013 – scrive il capogruppo Pd – che prolunga la gestione senza un termine certo, senza possibilità di quantificare il suo valore economico». Per D’Alberto si tratta di segnali di una «imperdonabile carenza di programmazione», e l’Amministrazione deve esprimersi in modo chiaro, «una volta per tutte, in merito alla reale volontà politico-amministrativa sulla vicenda, investendo della questione anche il Consiglio comunale, che si è espresso inspiegabilmente solo nel 1999 su un progetto peraltro embrionale, affinché sulle sorti di una zona nevralgica della nostra città possa esprimersi, anteponendo l’interesse pubblico ad ogni altro interesse, l’organo rappresentativo dell’intera collettività teramana».