TERAMO- Anche in lavanderia sara’ necessario dotarsi di un "responsabile tecnico". Lo ha deciso, con uno dei suoi ultimi atti (la delibera 424 del 23 maggio scorso) la Giunta regionale a guida Chiodi, che ha dettato le disposizioni relative ai requisiti formativi necessari per l’individuazione del "responsabile tecnico di tinto-lavanderie". Si tratta di una decisione sollecitata per anni dalla Cna Abruzzo, in considerazione del fatto che la legge nazionale che disciplina la materia e’ vecchia ormai di otto anni (la 84 del 2006), e che proprio nelle maglie della mancata attuazione di uno dei suoi aspetti piu’ qualificanti – fissato all’articolo 2 del testo di legge – ha finito per impigliarsi uno dei cardini della riforma piu’ attesi da operatori e consumatori. Il provvedimento della Giunta regionale prevede, dunque, l’istituzione di un percorso formativo specifico, con un "minimo" di 450 ore di corsi, per il rilascio della qualifica di "responsabile tecnico". Alla frequenza dei corsi, pero’, saranno tenute solo le nuove attivita’, o quelle con meno di due anni di vita; le altre, di piu’ antica istituzione, dovranno comunicare alle Camere di commercio i nomi dei rispettivi "responsabili tecnici". Le attivita’ di formazione prevedono percorsi integrati di abilita’ e conoscenze, che spaziano attraverso il diritto commerciale, la chimica dei detersivi, l’etichettatura dei prodotti, la gestione aziendale e la conoscenza delle lingue. Unica area di esenzione della nuova disciplina, i self-service e le lavanderie a gettone.
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