I 'botti' finiscono sul pubblico, panico e 22 feriti a Giulianova VIDEO

GIULIANOVA – Panico e feriti la scorsa notte a Giulianova ai festeggiamenti della Madonna del Porto Salvo. Il consueto finale con i fuochi pirotecnici invece che ammirazione e divertimento ha portato lo scompiglio tra le migliaia di persone che affollavano il litorale nei pressi del porto giuliese. Due ‘botti’ fuori controllo si sono ‘spenti’ nella loro caduta non sul mare, come previso, ma sulla spiaggia, tra gli chalet Azzurro Mare ed Alta Marea, colpendo chiunque ci fosse: anziani, donne, bambini. Con conseguenza drammatiche in alcuni casi: ustioni ed escoriazioni su tutto il corpo, timpani ‘stonati’ dal fragore dell’esplosione ravvicinata, tutti sintomi che hanno costretto almeno due decine di persone a far ricorso alle cure dei pronto soccorso dell’ospedale di Giulianova. Ovviamente il numero alto di soccorsi e accessi sanitari, gestiti anche grazie alla collaborazione della Croce Rossa locale, ha rischiato di mandare in tilt l’accettazione del nosocomio, per cui alcuni di essi, soprattutto quelli che avevano bisogno di visite otorino alle orecchie, sono stati trasferiti al Mazzini di Teramo. Il bilancio finale è di 22 persone ferite, medicate e dimesse per abrasioni e piccole ustioni. Nessuno di loro è grave. Adesso è polemica perchè ovviamente poteva accadere di peggio. Secondo alcune testimonianze, infatti, uno dei fuochi è addirittura partito con una traiettoria orizzontale, trasformandosi in una specie di missile che avrebbe potuto colpire con effetti letali.

IL RAMMARICO DEL PARROCO E DEL COMITATO – Nel pomeriggio, il parroco don Ennio Lucantoni e il Comitato dei festeggiamenti in onore di Maria Santissima del Portosalvo hanno espresso in una nota "tutto il loro rammarico e la solidarietà per quanti sono rimasti feriti, anche se in modo leggero, nella esecuzione dei fuochi d’artificio sul mare che avrebbero dovuto concludere gioiosamente una settimana mariana ricca di eventi culturali e religiosi di grande edificazione del nostro popolo".