ATRI – Un Consiglio comunale straordinario in difesa del punto nascita dell’ospedale di Atri. Ad annunciarlo è il capogruppo della lista ‘Atri Obiettivo Comune’, Pierluigi Mattucci: “La conferenza dei capogruppo – spiega in una nota – all’unanimità ha già programmato un Consiglio comunale straordinario e urgente sull’argomento e il 14 agosto ho avuto assicurazioni dal sindaco che si provvederà a stretto giro alla convocazione”. Nei giorni scorsi l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, ha confermato la riduzione da 12 a 8 punti nascita per consentire l’uscita dal commissariamento della sanità abruzzese. A rischio, i 4 punti nascita – oltre Atri, quelli di Sulmona, Penne e Ortona – che non supererebbero la soglia delle 500 nascite annuali (nella regione nascono mediamente 10mila bambini l’anno). “Il punto nascita di Atri è tra i più sicuri e funzionali – ribatte Mattucci – non solo perché raggiunge il limite dei 500 parti annuali, ma anche perché è dotato e corredato di strutture ambientali e personali di prim’ordine, specie per quanto riguarda l’assistenza neonatale e pediatrica”. Secondo Mattucci, dunque, l’unità operativa andrebbe potenziata in termini di strumentazione e personale “per razionalizzane le prestazioni, ad esempio quella del parto indolore”. L’esponente di ‘Atri Obiettivo Comune’ ricorda poi come il punto nascita del San Liberatore sia strategico perché in grado di servire l’intero comprensorio costiero e collinare, anche del Pescarese. “Questo comprensorio – aggiunge – si vedrebbe privato irragionevolmente di questo servizio primario pregiudicando i livelli esenziali di assistenza che sarebbero retrocessi a quelli di sessant’anni fa. Non è pensabile che la fascia adriatica costiera che va da Pescara fino al confine nord dell’Abruzzo sia sguarnito di punti nascita”. Dubbi da Mattucci infine anche sulla necessità di tagliare l’unità per uscire dal commissariamento: “Sull’altare della razionalizzazione della spesa – taglia corto – l’ospedale di Atri con la gestione Varrassi ha pagato un prezzo altissimo, in termini di chiusura di reparti e servizi ed è giunta l’ora che si guardi altrove perché noi abbiamo già dato”. Intanto, in attesa della convocazione del consiglio comunale straordinario, il capogruppo ribadisce che “sulla questione non saranno ammesse tiepidezze in nome delle appartenenze politiche di ognuno e va percorsa ogni via di persuasione per scongiurare questa follia, specie se accompagnata da diversità di trattamento in nome della geopolitica di basso rango elettoralistico”.
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