Società partecipate, giro di vite del governatore D'Alfonso

TERAMO – Mai più “sultani” con potere di “arbitrio” assoluto in seno a partecipate e enti strumentali della Regione. Giro di vite del governatore D’Alfonso che, con una direttiva, prova a fare ordine nel variegato panorama di enti, società e consorzi in cui siede un rappresentante istituzionale con delega della Regione. In sostanza, la direttiva numero 11 parla di “reductio ad unum” tra la persona fisica del delegato regionale e personalità giuridica della Regione. Tradotto, significa più trasparenza e monitoraggio, ma soprattutto l’azzeramento – o almeno questo è l’obiettivo – di centri di potere e di “spese e servizi fuori da ogni controllo e conoscenza da parte della Regione”. La direttiva è stata inviata a direttori, dirigenti pro tempore, alla giunta e ai presidenti del Consiglio e delle commissioni. La direttiva dispone in particolare che il delegato del presidente partecipi inderogabilmente alle sedute assembleari di enti e società insieme al direttore degli Affari Legali, al direttore del settore finanziario e al direttore del settore di riferimento. “L’atto di delega – spiega D’Alfonso – non deve essere un foglio bianco di carta intestata, ma un preciso orientamento nutrito dalla conoscenza tematica aggiornata dell’ente strumentale”. Per gli enti scatta invece il dovere di individuare una figura ad hoc con il compito di produrre e tenere aggiornato il “curriculum vitae” della società con dati su deficit annuale, debito consolidato e contenzioso, forme di approvvigionamento delle risorse umane e consistenza patrimoniale immobiliare. Il rapporto dovrà inoltre contenere i progetti in corso, i punti di forza e le criticità e dovrà esser redatto in modo da esser consultato da utenti, amministratori locali, consumatori o portatori d’interesse. “Il curriculum – continua il governatore – dovrà inoltre esser funzionale ad esser consultato da parte di chi intende candidarsi al ruolo di amministratore delle società regionali”. Al termine di ogni assemblea dei soci, conclude la direttiva, il delegato della Regione sarà giuridicamente impegnato a presentare una relazione al presidente della Regione che lo presenterà in giunta.