Pericolo trivelle anche nel tratto di costa teramana

TERAMO – Nuova istanza per la ricerca di idrocarburi su quasi 70mila ettari di mare davanti alla costa della provincia teramana da parte della società Enel Longanesi Developments, dopo la domanda riguardante il mare davanti la costa pescarese. La denuncia giunge dal Forum abruzzese dei Movimenti per l’Acqua secondo cui il tratto interessato, questa volta, è tra Martinsicuro e Silvi. Secondo le informazioni del Forum dell’Acqua, la nuova domanda copre 69.530 ettari di superficie. "Per dare un’idea – afferma il Forum -, si tratta di una superficie vasta più di un terzo dell’intero territorio della provincia!". "L’Adriatico ha una vulnerabilità enorme sia dal punto di vista ambientale, essendo un mare chiuso, sia dal punto di vista socio-economico, visto che una larga parte dell’economia è basata sul turismo. Il Governo considera di interesse strategico nazionale pozzi e trivelle e ignora viti e olio, pesca, paesaggio costiero e turismo – dice il Forum -. Renzi destina l’Abruzzo, sia la terraferma che il mare, verso la deriva petrolifera e la sua economia sporca e decadente"."Per contrastare questo provvedimento – conclude il Forum – saremo in piazza Montecitorio assieme con tanti altri comitati nazionali nella campagna ‘Blocca lo SbloccaItalia’ i prossimi mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre".