Export in calo per i distretti abruzzesi, tengono solo vino e pasta

TERAMO – Esportazioni in forte calo nei cinque distretti industriali abruzzesi. Nel secondo trimestre del 2014 il saldo è infatti in negativo con un secco meno 12.4% secondo i dati del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. Sui risultati incide il crollo dell’export dell’abbigliamento sud abruzzese(-67,8,%), a cui si aggiunge l’arretramento subito dall’export del mobilio abruzzese (-5,4%). Buono l’andamento delle altre aree distrettuali, con dati positivi per la pasta di Fara (+1,7%), l’abbigliamento nord abruzzese (+9,8%) e soprattutto i vini del Montepulciano (+15%) che proseguono nel trend di crescita. In difficoltà ancora il Polo ICT dell’Aquila (-14,7%). "Il distretto dei vini del Montepulciano – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico – che risulta essere uno dei migliori distretti vitivinicoli italiani, è riuscito anche a raggiungere un livello di export superiore a quello conseguito nel periodo pre-crisi". L’analisi complessiva dell’orientamento geografico delle esportazioni abruzzesi mette in evidenza nel secondo trimestre 2014 una riduzione dei flussi commerciali indirizzati sia verso i principali mercati di riferimento europei ed extraeuropei (Germania, Francia, Stati Uniti e Giappone), sia su importanti nuovi mercati (Federazione Russa in primis, Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Ucraina). Situazione ancora critica per il mercato del lavoro. Nei primi otto mesi dell’anno sono complessivamente aumentate le ore autorizzate di CIG. In particolare, sono calate le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIG) ma hanno registrato un rilevante incremento quelle di CIG straordinaria (CIGS), richieste soprattutto in situazioni di crisi aziendali.