Renzo Di Sabatino è il nuovo presidente della Provincia. Nel centrodestra caccia ai "traditori"

TERAMO – Gli amministratori hanno eletto il nuovo presidente della Provincia. Il vincitore della competizione è Renzo Di Sabatino l’ex sindaco di Bellante e consigliere provinciale uscente che si è imposto sull’avversario Gabriele Astolfi, sindaco di Atri, per 278 voti a 240. La coalizione di centrodestra, sulla carta numericamente più forte, è uscita sconfitta, dunque qualcuno ha “tradito” e di sicuro lo strappo della vigilia con l’area della Vibrata non ha giovato. Che qualcosa non “torni” in casa del centrodestra è evidente in primis a Teramo, il comune Capoluogo, quello più pesante in termini di voto ponderale poiché superiori ai 100mila abitanti. A Teramo Astolfi ha ottenuto 19 voti contro gli 11 di Di Sabatino che dal “suo” centro-sinistra se ne aspettva solo 8. Conti alla mano, considerata l’asensione dei consiglieri 5 stelle e di Cristina Marroni, un voto è stato verosimilmente Pescato dalla lista “Finalmente Pomante”, altri due invece nella maggioranza del sindaco Brucchi. E’ lì che il centro destra dovrà stanare i “traditori”, o forse interrogarsi su equilibri e insoddisfazioni interne. Di Sabatino ha pescato consenti anche nei comuni fino a 30mila abitanti, dove si aspettava 40 voti contati tra i consiglieri di centro sinistra e ne ha ottenuti 56. Lo strappo con la Vibrata si è invece fatto sentire sui numeri risicati ottenuti da Astolfi. Dai Comuni fino a 5mila Abitanti, tipo Corropoli del sindaco D’Annuntiis, Colonnella del sindaco Pollastrelli, ma anche Morro d’Oro e Martinsicuro, Astolfi ha ottenuto solo 12 voti contro i 32 del presidente eletto Di Sabatino.

I dati numerici. In rapporto al cosiddetto voto ponderato, Di Sabatino ne ha totalizzati 45.499 contro i 44.745 del suo avversario (con uno scarto di 754). Il rappresentante del centrosinistra ha ottenuto il maggior sostegno dagli amministratori delle fasce arancione (Comuni fino a 5.000 abitanti) e grigia (fino a 10.000 abitanti), riportando numeri importanti (32 contro 12 nel primo caso, 71 contro 41 nel secondo), ma raccogliendo un discreto successo nei comuni più piccoli (108 a 98), mantenendo il passo in quelli governati dal centrosinistra della fascia rossa (fino a 30.000 abitanti) e facendo registrare una sorpresa sul capoluogo, unico comune di fascia verde (fino a 100.000 abitanti) dove ha ottenuto 3 voti in più rispetto al preventivato. E’ su questo ultimo aspetto che nel centrodestra teramano adesso è stata avviata la riflessione politica.