TERAMO – Le imprese teramane tornano sulla questione della mancata certificazione dei debiti della Ruzzo Reti nei confronti dei fornitori. Questa mattina l’associazione delle piccole e medie industrie e il Collegio dei costruttori edili sono tornati a chiedere la registrazione dell’ente alla piattaforma elettronica della Ragioneria dello Stato per certificare i crediti. Un sistema che consente ai privati di poter recuperare i crediti senza rischio di insoluto, grazie alla garanzia dello Stato. "La scadenza del 31 ottobre (il termine ultimo fissato dal ministero dell’Economia e delle Finanze ndr.) è dietro l’angolo – è l’allarme del presidente dell’Api, Alfonso Marcozzi – non c’è tempo da perdere". Se non ci sarà la registrazione, continua il rappresentante di categoria, "il management del Ruzzo dovrà spiegare al territorio il accreditamento e noi, come imprese, chiederemo il conto". Quella di oggi è la quarta richiesta inviata in pochi mesi al presidente della società acquedottistica, Antonio Forlini. Marcozzi ricorda inoltre come altri consorzi acquedottistici, a iniziare da quello abruzzese della Marsica, hanno già iniziato a certificare i crediti. "Ci chiediamo cosa vuole la Ruzzo Reti", chiude il presidente dell’Api che ricorda come la polemica iniziata ormai quest’estate non "è contro la società, vorremmo anzi essere da supporto all’ente. La nostra è solo una constatazione di un fatto oggettivo per cercare di raggiungere un risultato utile per le imprese e l’intera collettività teramana".
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