TERAMO – E’ stato approvato con i soli voti della maggioranza (con 20 consiglieri, assente il solo Mimmo Sbraccia) il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2014 non senza contestazioni da parte dell’opposizione ma anche dello stesso centrodestra. Perplessità hanno infatti mosso i consiglieri Alfonso Di Sabatino Martina, dei Popolari con Teramo, e Angelo Puglia, della lista civica Al centro per Teramo, sul documento programmatico che dichiarano di aver votato per senso di responsabilità ma con molti distinguo. Per Di Sabatino si tratta di un bilancio che non decide e che non incide sulle spese sostenute, più impattanti, ovvero la Team (definito un "ventre molle del Comune"), quelle per la pulizia degli immobili che si aggirano sugli 800mila euro, quelle per lo smaltimento del percolato della discarcia e per il canile comunale che costa 400mila euro all’anno. Puglia se la prende invece con le aliquote Tasi, applicate nelle percentuali massime: «Aumenteranno solo gli insoluti – ha detto – senza far incassare liquidi alle casse dell’ente. Serve una maggiore concertazione prima di decidere e un cambiamento di rotta sui costi per capire quali servizi non prescindibili sia il caso di depotenziare».
L’opposizione: «I cittadini pagano l’inefficienza di questa amministrazione». Stoccate sono arrivate all’amministrazione anche dalla minoranza. Il capogruppo del Pd, Gianguido D’Alberto torna a sottolineare l’incapacità di contenere i costi dell’amministrazione a fronte di indennità rimaste intonse per gli assessori: «E’ un bilancio decisamente fallimentare di questa amministrazione che ha fatto registrare anche quest’anno un aumento della spesa corrente – ha detto D’Alberto -, che non è stata in grado di ridurre le spese programmando una vera e propria revisione e per far fronte a questo aumento delle spese correnti, prima fra tutte il costo dell’energia elettrica, che addirittura per i primi sette mesi, hanno inciso sul bilancio per un milione e duecentomila euro – cosa inaccettabile per un Comune che ha nominato un energy manager per far risparmiare l’amministrazione -, a fronte dell’incremento di queste spese c’è un incremento della tassazione, prima fra tutte la Tasi che è stata applicata al massimo dell’aliquota, pesando sulle famiglie e soprattutto sulle famiglie più numerose». D’Alberto critica anche il mancato coraggio di ridurre le spese della politica: «Questa amministrazione ha chiesto sacrifici ai cittadini, approvando un bilancio di ‘lacrime e sangue’, ma non è stata nemmeno in grado di ridurre i costi della politica: hanno deciso di insistere a mantenere il numero massimo di assessori previsto, la quantità massima di indennità, non ha programmato una riduzione strutturale della spesa, a fronte di questo hanno determinato una riduzione dei servizi; basti guardare – conclude il capogruppo – la decisione di raddoppiare i costi del trasporto scolastico e del 20 per cento dei buoni pasto. Insomma, è un’amministrazione che fa pagare ai cittadini la propria inefficienza».