Lavoro, in 3mila dall'Abruzzo per la manifestazione nazionale della Cgil

TERAMO – Sono già 60 i pullman che dall’Abruzzo partiranno domani mattina per raggiungere piazza San Giovanni, a Roma, dove si terrà la manifestazione nazionale della Cgil sui temi del lavoro. Oltre 3mila gli abruzzesi che hanno già aderito all’iniziativa in base ai dati forniti dalla segreteria regionale del sindacato. In vista della giornata di protesta, nelle ultime settimane la Cgil abruzzese ha organizzato circa venti iniziative all’esterno delle sue sedi – dai presidi agli incontri con gli studenti universitari e medi – oltre a 309 assemblee nei posti di lavoro e 40 riunioni dei vari organismi sindacali. "D’altra parte – spiega in una nota il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare –  le scelte del governo coinvolgono pesantemente e negativamente anche l’Abruzzo. Una regione che ha già perso 54mila posti di lavoro e che quindi avrà una sensibile riduzione delle entrate fiscali". A tutto ciò, continua Di Cesare, va aggiunto "il taglio di 4 miliardi deciso per le Regioni dalla legge di stabilità che costerà all’Abruzzo 96 milioni di minori entrate, oltre alla perdita di 31 milioni di fondi Fas". Tagli che, sottolinea il rappresentante sindacale, inevitabilmente si tradurranno in una riduzione di servizi sociali, sanitari, del diritto allo studio e dei trasporti. "L’Abruzzo è tornato nuovamente ad essere una regione del Sud – è il grido d’allarme di Di Cesare – è urgente trovare risorse aggiuntive per il cofinanziamento degli investimenti della programmazione europea 2014-2020. Il solo mercato e le sole aziende infatti non garantiranno, senza un intervento diretto dello Stato, i 50 mila posti di lavoro necessari per l’Abruzzo". Necessario infine "un sistema universale di tutela per chi perde il lavoro. Anche per l’Abruzzo – chiude il segretario regionale – la cifra che il governo ha impegnato nella finanziaria (un miliardo e mezzo) per gli strumenti di difesa dalle crisi aziendali risulta assolutamente inadeguata, oltre a mettere in discussione la cassa integrazione in deroga. Per la Cgil nazionale e abruzzese la crisi occupazionale andrebbe combattuta allargando i contratti di solidarietà, utilizzandoli sia nella loro forma espansiva (per favorire e creare nuova occupazione) sia nella loro forma difensiva (per ridurre l’impatto delle crisi aziendali)". Di qui la richiesta alla Regione di "dotarsi di una legge sui contratti di solidarietà, una legge che aiuterebbe ad affrontare i gravi problemi occupazionali del nostro Abruzzo. La Cgil propone poi l’estensione dei diritti previsti nello Statuto dei lavoratori ai precari. In particolare riteniamo necessario un intervento legislativo nazionale per garantire in maniera omogenea a tutti, a prescindere dal tipo di contratto, le ferie, la maternità, la malattia, l’infortunio, il riposo e l’equo compenso".