D'Alberto (Pd): «Teramani indebitati dagli swap»

TERAMO – Gli "swap" ci hanno fatto indebitare fino al 2025 e pesano come un macigno sul bilancio del comune di Teramo. Lo sostiene il capogruppo del Partito democratico, Gianguido D’Alberto. Stiamo parlando dei cosiddetti "derivati", causa dei peggiori scandali nel mondo della finanza, e consistono in una sorta di interesse che l’ente paga alla banca con cui ha stipulato contratti per questi prodotti: «Sono differenziali negativi che si pagano in base a contratti che il Comune di Teramo ha stipulato nel 2006 – dice D’Alberto – e che pesano come un macigno sul bilancio dell’Ente. Addirittura 400mila euro quest’anno, ovvero il 30 per cento in più di quanto abbiamo pagato l’anno scorso. Pensate che per liberarci dovremmo pagare due milioni di euro, una ipotesi insostenibile per le nostre casse». D’Alberto, oltre che definire «scelta negativa che si ripercuoterà sulle prossime consiliature e sulle future generazioni di teramani», ritiene che sia doveroso un intervento dell’amministrazione: «Chiediamo una attenta valutazione di tutti gli strumenti che gli enti hanno a disposizione, soprattutto alla luce di alcune novità introdotte nella giuripsrudenza amministrativa, che offrono diverse opportunità agli enti locali per ridiscutere questi swap». In particolare se sotto il profilo politico la scelta del 2006 si è rivelata discutibile, D’Alberto ritiene che anche sotto quello della legittimità presenta evidenti criticità: «Intanto perchè sono stati approvati con un atto autorizzativo di giunta e non del consiglio come invece prevede il testo degli enti locali e poi perchè questo ha ingessato i bilanci delle successive consiliature. Inoltre – conclude il capogruppo del Pd – perchè non sono stati individuati gli istituti di credito attraverso una regolare gara aperta secondo criteri di trasparenza e libera concorrenza, che si poteva tradurre in condizioni migliori per l’Ente?».