Ponte di Castelnuovo, l'opposizione: «Si rinuncia a un'opera certa per una incerta»

TERAMO – Ponte di Castelnuovo, per gli esponenti dell’opposizione si sta rinunciando a un’opera certa, pronta per la realizzazione, per un’opera incerta di cui non si conoscono i costi né le relative coperture a danno dei cittadini. L’accusa è diretta verso il sindaco e neoconsigliere Vincenzo Di Marco, il quale nei giorni precedenti ha annunciato lo spostamento dell’opera più a valle. «Conosciamo bene le mirabolanti capacità da prestigiatore del sindaco- dichiarano gli esponenti della minoranza – Ci sfuggiva che è in grado di far tornare indietro il tempo». «Il neoconsigliere provinciale c’informa che ha dato indicazioni agli uffici tecnici di predisporre gli atti per la realizzazione del nuovo ponte a Castelnuovo e che nei prossimi mesi la Regione Abruzzo delibererà definitivamente l’atto in cui saranno ben chiare le nuove determinazioni assunte e l’impegno economico di 6 milioni di euro. Di Marco ha dichiarato che il suo impegno sarà quello di far partire i lavori entro il 2015«. L’opposizione ribatte al sindaco che gli uffici tecnici hanno già da tempo, sicuramente prima del suo ingresso in Provincia, predisposto tutti gli atti per la ricostruzione dello storico ponte di Castelnuovo e che la Regione Abruzzo ha già deliberato un finanziamento di 3,1 milioni di euro unitamente al finanziamento della Provincia di Teramo di 2,9 milioni di euro per la ricostruzione dello storico ponte di Castelnuovo. «La partita si chiuderà quando ci sarà un nuovo ponte – dichiara la mnoranza . e non quando ancora non c’è un bando di gara. Al momento il sindaco e consigliere Di Marco è in possesso di una generica promessa dell’assesore Pepe di reperire le risorse, della certezza che il Comune di Castellalto sarà tenuto a pagare espropri e strade di collegamento e di motivazioni piuttosto fragili.  Anche noi diciamo di non perdere tempo al Sindaco e consigliere Di Marco, facendogli notare che ne ha già perso abbastanza rinunciando a un finanziamento di 6 milioni di euro che la consigliera provinciale Rita Ettorre aveva procurato e per il quale l’assessore provinciale Massimo Vagnoni più volte (l’ultima a settembre) aveva sollecitato la Regione Abruzzo a firmare una semplice convenzione che avrebbe avviato il procedimento di gara d’appalto».