TERAMO – E’ stato stanato dopo quasi 17 ore dal suo bunker Gabriele C., il meccanico 47enne di Atri che da ieri alle 17 era barricato assieme a otto fucili e a due pistole semiautomatiche nella sua casa colonica nelle campagne tra Atri e Silvi. I Nocs hanno fatto irruzione nella taverna al pianterreno con una operazione pulita e professionale, stile "Commissario Rex" con cui hanno "liberato" l’uomo. Un ‘flash bang’ sul pavimento ha stordito l’uomo, mentre il pastore belga Malin, delle stesse forze speciali, ha ‘atterrato’ lo squilibrato e ha permesso ai poliziotti di bloccarlo senza che nessuno si facesse del male. E’ stata un’azione fulminea, organizzata e pianificata nei dettagli, e messa in atto quando è stato il momento opportuno. Agenti della squadra mobile hanno distratto l’uomo tenendolo impegnato sul fronte anteriore della casa, per dare modo a Malin e agli uomini dei Nocs di infilarsi in un pertugio sotto la serranda sul retro e fare irruzione. Cinque minuti in tutto e Gabriele C. si è ritrovato a terra con quattro poliziotti speciali sopra. Vicino a lui, due pistole con i caricatori pieni, una delle quali illegale, un fucile da caccia vicino a altri sette in un armadio.
Un vero bunker. Aveva costruito un bunker nel suo garage, Gabriele C. Una stanza dentro un’altra stanza e porte dietro altre porte, come se si dovesse rifugiare lì dentro prima o poi. Lo ha fatto ieri pomeriggio, dopo aver girato con una pistola alla cintola per tutto il giorno, agitato sembra per una discussione nell’officina dove lavora. Quando ha minacciato il padre è parso che qualcosa dentro di lui fosse andato in tilt e la vista degli agenti lo hanno trasformato in un ‘Rambo nostrano’.
Diciasette ore di ‘assedio’. Per tutta la notte aveva gridato minacciando di togliersi la vita e di sparare a chiunque si fosse avvicinato, con una escalation di aggressitività mista a disperazione: all’esterno il magistrato Auriemma e il questore di Teramo, Giovanni Febo, a tentare di ricondurlo alla calma e fagli cambiare idea. Nella notte avevano raggiunto il posto anche i poliziotti del reparto speciale che sono stati a distanza in attesa di una decisione. L’obiettivo di una eventuale irruzione era quella di salvaguardare l’incolumità dello stesso 47enne e impedirgli eventuali drammatici gesti di autolesionismo. Dunque l’azione dei Nocs è stata impostata alla maggior sicurezza dei presenti. Anche la complessità dell’intervento, verso un obiettivo rappresentato da una taverna-bunker quasi inaccessibile e ricca di finestre, ha reso la ‘liberazione’ ancora più delicata da gestire. Adesso l’uomo è diretto verso il vicino ospedale San Liberatore di Atri per le visite del caso.
«Grazie a tutti», ha detto quando è stato ‘liberato’. «Grazie a tutti», sono state le prime parole del meccanico 47enne rimasto barricato in casa, armato, per quasi 17 ore, dopo il blitz dei Nocs. Le ha riferite il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, salito un attimo sul mezzo del 118 che poco dopo avrebbe condotto l’uomo in ospedale. «Ho potuto parlare per un attimo con lui in ambulanza. Ringraziava tutti, stranamente. L’ho trovato provato, stanco, ma in buone condizioni. Appena mi ha visto mi ha salutato. Era una persona tranquilla, per quello che lo conoscevo io. L’importante é che tutto sia andato bene. Per questo voglio ringraziare il Questore e tutte le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto». «I poliziotti – è stato ancora il suo racconto – hanno gettato una piccola carica esplosiva con un ‘flash bang’ per stordire l’uomo e sono entrati. C’é stato un gran lavoro che ha permesso di evitare vittime o feriti. Era complicato entrare. Lui si era barricato nella parte bassa della casa dove c’é un’officina. Aveva armi, ma anche taniche di benzina e attrezzi e utensili da lavoro. Fortunatamente é andato tutto bene».
Come ha avuto il rinnovo della licenza d’armi? Adesso Gabriele C. è in ospedale dove verrà finalmente assistito e curato per la sua patologia. Quella patologia che nessuno aveva scoperto, soprattutto quando il meccanico e cacciatore, tre anni fa, aveva richiesto il rinnovo della sua licenza di armi per attività sportiva. E’ questa la parte dell’indagine che la squadra mobile porterà avanti nelle prossime ore, oltre alla scontata denuncia dell’uomo quantomeno per detenzione illegale di una delle due pistole rinvenute in suo possesso.