Forza Italia prende le distanze dalla Piccioni, ma aspetta al varco gli altri sindaci "traditori"

TERAMO  – Tonia Piccioni ha sbagliato ad accettare gli incarichi dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, a nome di tutto il gruppo di Forza Italia prendo le distanze da questo modo di fare politica». Così il coordinatore del partito Maurizio Brucchi interviene sulle nuove fibrillazione che animano il centro-destra, questa volta in Provincia, dopo gli incarichi attribuiti a due esponenti della coalizione avversaria che di fatto, accettando le deleghe, avrebbero ammesso l’esistenza di un accordo pre-elettorale che ha il sapore dell’inciudio. Il sindaco del capoluogo certo ha avuto parole più diplomatiche del consigliere d’opposizione Fracassa nei confronti del sindaco albense, ma resta alla finestra consapevole che la guerra si consumerà davvero nel momento di approvazione del nuovo statuto. In quella fase sarà l’assemblea dei sindaci chiamati a votare il provvedimento che i cosiddetti “traditori” usciranno allo scoperto, ma sarà anche il momento di capire se il presidente Di Sabatino, avrà una reale la maggioranza all’interno della sua coalizione o se davvero la sua vittoria politica sarà imputabile a meri accordi trasversali. E su questo confronto punta anche Maurizio Brucchi secondo il quale la strategia del “dividi et impera” del presidente Di Sabatino è l’unica possibile in considerazione dei grandi “delusi” all’interno del centro- sinistra, in primis Vincenzo Di Marco che si aspettava i Lavori Pubblici poi attribuiti a Massimo Vagnoni e Maurizio Verna che puntava alla Vice presidenza. «Di Sabatino se voleva condividere il suo programma dialogava con i partiti non con i singoli, sicuramente è stato abile a fare le sue mosse e in sede di assemblea sarà chiaro quali sono stati i sindaci che lo hanno spalleggiato. Non ci interessa fare polemica sugli incarichi che in questa fase suonano come briciole». Brucchi non parla di espulsioni, dichiara che “non è questo il momento”, ma di sicuro si riserva di ridiscutere del problema e di eventuali provvedimenti anche con il coordinatore di Nuovo Centrodestra Paolo Tancredi visto anche il coinvolgimento del consigliere Vagnoni della sua area di riferimento. Brucchi infine ha ammesso che probabilmente la scelta di un altro candidato per il centro-destra alla presidenza della Provincia, probabilmente avrebbe evitato le scissioni interne a che tuttavia gli impegni da sindaco non gli avrebbero permesso di accettare questa ipotesi» . Intanto un primo termometro per testare lo stato di salute del partito è la fase del tesseramento che Forza Italia ha prorogato per ulteriori 15 giorni. Il coordinatore ha dichiarato che in metà dei Comuni l’obiettivo numerico è stato centrato, ovvero un trend di preferenze che si attesta sulla media nazionale del 10% che gli elettori ancora riconoscerebbero in Forza Italia, ma al di là dell’affezione o meno sembra che il prezzo di 30 euro per la tessera, in tempi di crisi, non abbia comunque incoraggiato»