Discarica La Torre, spese alle stelle per smaltire il percolato. D'Alberto (Pd) fa le pulci sulla gestione del problema

TERAMO – Spese alle stelle e in continuo aumento per lo smaltimento del percolato dell’ex discarica La Torre. A lanciare l’ennesimo allarme sui costi di raccolta dei liquami prodotti dai rifiuti accumulati nell’impianto chiuso è il capogruppo del Pd in consiglio comunale Gianguido D’Alberto sostenuto dall’analisi dei dati contenuti nell’assestamento di bilancio approvato nell’ultima seduta consiliare. «Alle spese già fuori controllo per calore ed energia elettrica, aumentate di 230mila euro-, sottolinea D’Alberto -si sommano i 30mila euro in più per la gestione del percolato». Il capogruppo Pd ricorda che questa voce pesa ogni anno sui conti comunali per un importo di circa 590mila euro al quale va sommata l’ulteriore quota indicata nell’assestamento. «L’incremento arriva tra l’altro a poco tempo dall’approvazione del piano economico della tariffa sui rifiuti», spiega il consigliere, «il cui peso, dunque, grava ancora di più sui cittadini». Nel mirino di D’Alberto finisce anche la modalità con cui l’amministrazione ha affidato alla Team la raccolta e lo smaltimento del percolato. "Questo servizio rientra tra quelli affidati alla società con la convenzione approvata nel 2009 e per questo non potrebbe essere subappaltato». La Team, invece, ha girato la gestione del percolato ad un’altra ditta già a partire dal 2010". Ma un ulteriore dettaglio rende la faccenda ancor meno chiara. «La Team ha ufficialmente gestito il servizio fino a ottobre quando ha deciso di recedere dall’incarico perché non ha accettato il taglio del 5% della commessa proposto dal Comune in applicazione di una norma nazionale». L’amministrazione, dunque, è ricorsa all’affidamento d’urgenza a un’altra società per assicurare continuità al prelievo del percolato. «Ad assumere l’incarico è stata la stessa ditta subappaltatrice che aveva gestito il servizio fino a quel momento per conto della Team», evidenzia il capogruppo Pd, «la quale ha accettato la riduzione del 5% del compenso». D’Alberto evidenzia che il servizio sarà assicurato dalla stessa azienda ma a un costo più basso rispetto al passato, per cui pone una domanda: «Quanto ha pagato in più la collettività finora?».