Vaccini, archiviato il caso teramano: mai messo in relazione con l'antinfluenzale

TERAMO – Esce dall’elenco delle morti sospette da vaccino, se mai c’è stato, il decesso di Rita Giuseppina Marcattili, la 73enne di Rapino di Teramo deceduta sabato scorso nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Teramo. A funerale regolarmente celebrato, la direzione sanitaria del nosocomio teramano ha smentito qualsiasi segnalazione a livello nazionale di un caso mortale che fosse correlato all’inoculazione del vaccino. Il caso avrebbe raggiunto l’onore della cronaca per la segnalazione clinica fatta dal medico curante, lo stesso che ha somministrato il vaccino antinfluenzale alla donna ai primi del mese scorso. La stessa direzione sanitaria, nell’approfondimento interno alla struttura sanitaria, ha ricevuto una relazione sul caso, in cui si conferma il decesso per arresto cardiocircolatorio in una paziente il cui quadro clinico era fortemente compromesso da patologie a livello cardiaco, polmonare e renale. Non è stata infatti disposta l’autopsia, con il caso archiviato come morte naturale. Il decesso della donna teramana non era stato infatti nemmeno inserito nell’elenco delle morti sospette a livello nazionale, quelle cioè che vengono messe in correlazione con la somministrazione del vaccino, in particolare della tipologia Fluad con la Novartis. La Asl di Teramo questa mattina è tornata a ribadire che nella provincia, a livello di stuttura pubblica e di ambulatori dei medici di medicina generale, non esiste alcuna emergenza relativa ai vaccini contro l’influenza, soprattutto perchè non c’è stata mai dotazione di vaccini dei lotti di Fluad che il ministero della Salute ha bloccato la settimana scorsa. La campagna vaccinale prosegue anche se adesso deve fare i conti con la psicosi che si è diffusa tra i pazienti, ingiustificata stando ai primi risultati del test effettuati dall’Istituto superiore di sanità sui vaccini sotto esame.  

A Chieti l’autopsia rivela un preesistente problema cardiaco per la vittima di Frisa. Decesso per un problema cardiaco preesistente, questa la principale causa del decesso dell’anziana di Frisa, Genoveffa Giovina Bellisario, 89 anni: è quanto ha stabilito l’autopsia eseguita oggi all’obitorio di Lanciano, dal professore Adriano Tagliabracci, responsabile dell’Istituto di medicina legale di Ancona. L’esperto nominato dal pm Anna Benigni depositerà la perizia tra 60 giorni, dopo ulteriori accertamenti per verificare se il decesso sia stato generato da varie patologie pregresse, di cui soffriva l’anziana, tra cui anche il diabete, oppure se ci possa essere una concausa con la vaccinazione avvenuta il giorno antecedente quello della morte.