Tercas, i giudici confermano: «Sindaci senza responsabilità sul crac»

TERAMO – I giudici aquilani tornano a ribadire il distinguo tra la responsabilità degli ex amministratori della Tercas e i revisori dei conti dello stesso istituto coinvolti nell’azione di responsailità avviata dalla banca: è stata infatti rigettata per la seconda volta la richiesta di sequestro conservativo presentata nello scorso mese di luglio. Le responsabilità dei sindaci revisori non è la stessa degli amministratori. E’ questa ancora una volta la motivazione su cui i giudici del tribunale dell’Aquila hanno lasciato liberi da vincoli i beni di Luca Di Eugenio, Simona Conte, Granfranco Scenna, Massimo Dell’Orletta e Luigi Montironi. «Gli amministratori, in particolar modo quelli esecutivi,  hanno il compito di effettuare le scelte, in materia di organizzazione e di gestione, mentre i sindaci devono limitarsi ai doveri di vigilanza…», scrivono i giudici, che aggiungono: «Non è chiaro in relazione a quali dei rapporti (con Di Stefano, gruppo Di Mario e altri che fanno riferimento ad Antonio Di Matteo, ndr), a loro volta estrinsecatisi in una serie di comportamenti specifici, quale sia stato il ruolo specifico dei sindaci e soprattuto quale l’incidenza concreta che il loro comportamento abbia avuto in relazione ai danni conseguenti alle singole operazioni». Non solo: la responsabilità è ancor più limitata alla durata temporale della partecipazione al collegio sindacale, come è nel caso di Luca Di Eugenio e Simona Conte. La vicenda dunque passa il suo vaglio preliminare e viene rinviata al giudizio di merito in programma a primavera, portandosi dietro questo fardello di pronuncia che non potrà non incidere sull’esito finale del contenzioso milionario instaurato dall’allora commissario di Bankitalia, Riccardo Sora. Della stessa serie fanno infatti parte anche le pronunce sul sequestro, confermato, dei beni dei componenti dell’allora comitato esecutivo presideuto da Lino Nisii e su quello, ridotto, nei confronti degli amministratori non esecutivi del Cda.