TERAMO – Per qualità dei docenti, della ricerca e tenuta della didattica l’Università di Teramo, brinda a importante risultato: i tagli paventati dal rettore Luciano D’Amico al sistema universitario nazionale non hanno riguardato l’ateneo di Teramo che, al contrario, si è visto attribuire, per quota di premialità, un aumento sul fondo di finanziamento ordinario attribuito dal Ministero dell’Istruzione. «Sono soddisfatto un risultato storico per l’università di Teramo – ha dichiarato il rettore – che va ben al di là di ogni più rosea previsione. Il posizionamento al sedicesimo posto per premialità tra i 56 atenei statali assume un significato straordinariamente positivo, che pone il nostro Ateneo tra le Università più virtuose». «Per la prima volta – ha proseguito – l’università di Teramo supera di slancio quota 0,40, attestandosi stabilmente a 0,41. Per valutare questo risultato voglio ricordare che solo nel 2010 la quota di incidenza dell’Università di Teramo sul sistema universitario nazionale era di 0,36. Ancora più straordinari sono i fattori che determinano questo risultato: qualità della ricerca, con una quota di 0,44; qualità del reclutamento dei docenti, con una quota addirittura di 0,60; ottima tenuta della didattica e dell’internazionalizzazione e una quota eccezionale per la formazione post lauream, di 0,45. In sintesi qualità dei docenti e qualità degli studenti. D’altronde l’Ateneo ha sempre privilegiato la qualità sulla quantità».
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