Da due direttori sanitari a nemmeno uno: Muraglia non verrà

TERAMO – Da due direttori sanitari in contemporanea a nemmeno uno. E’ la difficile situazione in cui versa da ieri la Asl di Teramo. Il regalo di Natale della Regione Abruzzo al direttore generale Roberto Fagnano si chiama Angelo Muraglia. ‘Assunto’ in contemporanea con l’ex Camillo Antelli, è stato direttore sanitario per 15 giorni. Anzi, non è mai entrato in servizio perchè avrebbe dovuto farlo da dopodomani, 1° gennaio. E invece tornerà a sedersi in un ufficio della Regione, perchè D’Alfonso lo ha nominato direttore del Dipartimento della Sanità e del Welfare, ‘scippandolo’ a Fagnano. Che ha corso lo stesso rischio: ritrovarsi al posto di Muraglia e non più direttore generale dell’azienda teramana, essendo loro due gli unici ‘papabili’ a quel ruolo dopo la riorganizzazione in Dipartimenti voluta dal nuovo Governatore e la rinuncia di chi era stato già nominato, Giovanni Farinella, uomo Kpmg individuato da Chiodi nella sua consiliatura e piaciuto anche all’assessore regionale alla sanità Paolucci. Dunque alla Asl di Teramo resta scoperto l’incarico di direttore sanitario aziendale. Ricomincia la caccia all’uomo, a un nominativo cui affidare un incarico poco retribuito e scomodo, per cui in un passato recente che sembrava andato già in archivio, c’è stata molta contrapposizione anche all’interno della stessa maggioranza di governo regionale. La situazione non è di semplice gestione per Fagnano, perchè l’impossibilità di Muraglia blocca anche l’immissione nei ruoli dei sei primari presentati appena lo scorso 22 dicembre. Perchè i contratti siano efficaci, serve la firma che il direttore sanitario avrebbe apposto appunto con il nuovo anno. Non solo. Potrebbero risentirne anche i concorsi da direttore di unità operativa complessa, come quello di radiologia su tutti, di cui sono state formate le commissioni ma che potrebbero andare a scadenza. Un San Silvestro con i fiocchi, per la sanità teramana che non ha motivo di festeggiare anche perchè nelle intenzioni del direttore generale non c’è nemmano stavolta, forse, l’idea di individuare nel ruolo che doveva essere di Muraglia un medico locale.