Domenica un gruppo di volontari al lavoro per ripulire l'area della De Jacobis

TERAMO – Andare oltre la sterile denuncia ma “sporcarsi” davvero le mani per contribuire aa migliorare il decoro urbano. E’ con questo intento che è nata una comunità su Facebook, dal nome emblematico, Teramo Shine, ovvero Teramo splende, attraverso la quale al di là di una mera segnalazione delle criticità sulle quali richiamare l’attenzione pubblica , ci si propone di a intervenire in prima persona fino a costituire gruppi di intervento su base volontaria per contrastare il degrado ambientale che sta segnando il capoluogo. Periodicamente verranno individuati luoghi critici del centro storico o della periferia per ripulirli e restituirli ad una condizione di accettabile normalità. I promotori del gruppo nato sul social network hanno immaginato di eseguire i primi interventi di ripulitura in alcuni luoghi simbolo, le strade prospicienti alcune scuole teramane, lì  dove si forma il senso civico e si pongono le fondamenta etiche dei ragazzi. “In alcuni casi le condizioni nei pressi degli ingressi dei plessi e le vie stesse sono davvero imbarazzanti –  si legge sui post pubblicati dalla comunità – per questo i primi due interventi urgenti individuati al momento riguardano la scuole elementare in via De Jacobis e la scuola elementare san Berardo di via Pepe. Il primo appuntamento, è in programma domenica 18 gennaio alle 10,30 nella strada della Jacobis per ripulire l’area davanti al quartiere Gammarana «Sarà anche l’occasione per conoscerci- dichiarano i promotori nell’invitare i cittadini a rispondere all’appello «e dare corpo a un’ iniziatva disinteressata a beneficio della città e dei suoi luoghi simbolo. Non intendiamo sostituirci al servizio pubblico nella cura del decoro cittadini», puntualizzano infine i promotori del gruppo «ma costituirci come cittadini attivi che vogliono superare la fase della denuncia per dare un contributo fattivo alla rinascita civile e culturale del territorio. Per quanto riguarda la dotazione sono raccomandati guanti da ‘lavoro’, tipo giardinaggio (di tessuto o materiale di un certo spessore) ramazze, rastrelli, oltre a sacchi e bustoni per la raccolta differenziata».