Gli atti del Cda Team sono nulli, secondo il Pd: manca una donna

TERAMO – Il Partito democratico torna all’attacco sulla necessità di una nomina di genere nel consiglio di amministrazione della Teramo Ambiente, in queste ore al centro della polemica anche per le vicissitudini vissute dal presidente nell’ultima riunione dell’esecutivo della municipalizzata. Ad attaccare è il segretario dell’Unione comunale di Teramo, Maurizio Angelotti, che sottolinea «l’illegittimità del Cda, già segnalata con una diffida dal Dipartimento di parità per inapplicazione della Legge Golfo: a nulla sono valse tutte le segnalazioni e le proteste, provenienti da più parti politiche – sostiene Angelotti -, per far sì che nel consiglio entrasse una donna, perchè la legge impone una quota di almeno un terzo per ogni genere». Secondo il Pad questa situazione è illegittima e inficia «tutti gli atti promulgati da questo consiglio di amministrazione, composto da soli uomini: consiglio che verrà sciolto dal dipartimento pari opportunità se il sindaco non provvederà alla rimodulazione». Angelotti garantisce che nel Partito democratico «non ci fermeremo fino a che non verrà ripristinata la legalità. E se il sindaco dice di battersi per una Team tutta pubblica non può contemporaneamente fare e disfare a suo piacimento come se fosse una sua azienda di famiglia. I contribuenti, i cittadini di Teramo che saranno costretti nuovamente a pagare per gli errori dell’amministrazione – conclude il segretario comunale del partito di opposizione -, hanno il diritto di sapere che il sindaco, non curandosi di non rispettare la legge, cerca di soltanto di fare il buono ed il cattivo tempo».