Dal Parco della Scienza agli asili, il Comune mette a gara le strutture che non riesce a gestire

TERAMO – Nel 2015 il Comune di Teramo darà in gestione tutto il possibile. Le casse dell’ente non possono reggere ai tagli della spending review e garantire la gestione dei tanti edifici comunali è diventato un onere che l’ente non può più permettersi. Così oltre alle strutture sportive, nel calderone delle strutture da mettere a bando spuntano due asili nido ma anche il Parco della scienza. Per quanto riguarda gli asili, le indiscrezioni parlano di due strutture che il Comune intende esternalizzare a consegnare alla gestione di due cooperativeper mezzo di un bando pubblico. Una sarà certamente il Peter Pan. L’asilo al momento non dispone di una sede propria e ha due sezioni ospitate una in via Diaz e l’altra a Piano Solare. Il sistema prevede che il Comune mette a disposizione i locali, si occupa delle manutenzioni straordinarie e ordinarie e paga le bollette, mentre le cooperative si autofinanziano la gestione con le rette». L’ufficializzazione delle due strutture prescelte dovrebbe arrivare a breve, appena gli uffici avranno ultimato uno studio di ricognizione sulla frequenza all’interno degli asili nido, ma anche sul personale, visto che diverse educatrici andranno in pensione e l’ente ha difficoltà ad assumerne nuove. Per quel che riguarda la gestione all’esterno del Parco della scienza, il Comune è obbligato a questa scelta per alleggerirsi di una spesa che si aggira sui 400mila euro annui: a tanto ammontano i costi per utenze, pulizia, custodia e manutenzione della struttura inaugurata in pompa magna nel 2008 e destinato praticamente a ospitare convegni, convention politiche, piccole esibizioni musicali, che non giustificano la spesa di quella somma. Il complesso si estende su una superficie di undicimila metri quadrati, di cui oltre seimila coperti e ampio parcheggio, e ospita un museo gestito dall’Istituto nazionale di fisica nucleare,e le sede del Cope e della Fondazione Its agroalimentare. Queste sedi e le relative convenzioni rimarranno in essere mentre l’auditorium da 500 posti e le aule del plesso centrale verranno invece messe a gara.Il sindaco ha chiarito che il complesso manterrà la vocazione culturale e scientifica per cui è nato, e che il nuovo bando prevederà dunque la concessione dei locali con una base d’asta annua, finalizzata esclusivamente ad attività di associazioni culturali, o di volontariato. E sembra che gli interessati non manchino. La struttura sembra appetitosa per molte realtà associative poiché al di là dell’auditorium, il bando mette a disposizione sette aule che potrebbero ospitare corsi di formazione e concede anche la possibilità di attivare un servizio bar. I tempi per questa operazione dovrebbero coincidere con l’approvazione del bilancio previsto entro il 31 marzo.