Crisi di vocazioni, chiude al culto la chiesa di San Domenico. I frati vanno via

TERAMO – Teramo perde un altro pezzo della sua storia. Da oggi chiude al culto la chiesa di San Domenico, a Porta Romana. Dopo decenni, quello che otto anni fa, nel 2007, si credette pericolo scampato con l’arrivo dei frati francescani a sostituire i fratelli domenicani, oggi è purtroppo realtà. La Casa Mariana di Teramo chiude e domenica scorsa è stata l’ultima con una santa messa, tra l’altro l’unica ancora celebrata in latino. A fornire l’amara notizia ai tanti fedeli affezionati alla storica parrocchia teramana, è stato il vescovo Michele Seccia, dopo la comunicazione del commissario apostolico dell’Istituto religioso dei francescani dell’Immacolata. Alla base della decisione di chiudere il luogo di culto c’è la diminuzione del numero di frati e la partenza di alcuni religiosi in altre missioni. Lo stesso Seccia ha scritto ai fedeli, invitandoli a pregare e a comprendere la delicata situazione ed evitare reazioni fuori posto. «Continuerò ad attivarmi – scrive il vescovo – per trovare qualche soluzione affinchè questa chiesa possa essere riaperta al culto in futuro, senza una lunga attesa». Secondo Seccia è il momento di stringersi attorno «alla Santa Maria Aprutina per le vocazioni sacerdotali e di vita consacrata perchè non vengano meno nella chiesa diocesana» quelli che il vescovo definisce “gli operai della vigna” di cui la Chiesa ha bisogno. I frati francescani dell’Immacolata erano a Terano dal 2007 e gestivano la chiesa di San Domenico così come l’annesso convento.