TERAMO – Un Consiglio comunale straordinario, nel borgo antico di Montepagano, per conferire la cittadinanza onoraria all’artista abruzzese Gianluca Ginoble ed agli altri due componenti del gruppo "Il Volo", Ignazio Boschetto e Piero Barone. La proposta è stata annunciata dal primo cittadino di Roseto degli Abruzzi, città natale di Gianluca. "All’interno di questo appuntamento – dice il sindaco Enio Pavone -, che sarà organizzato compatibilmente con gli impegni lavorativi e le disponibilità dei tre giovani artisti, sarà realizzato un vero e proprio evento benefico in cui saranno raccolti fondi da destinare alle Associazioni che operano sul territorio rosetano". Nel corso di questa serata il Sindaco di Roseto degli Abruzzi proporrà a Gianluca Ginoble di diventare ufficialmente Ambasciatore della Città di Roseto degli Abruzzi nel mondo. Accolto in piazza a Montepagano, l’antico borgo storico di Roseto degli Abruzzi, il giovane cantante in lacrime è apparso commosso e alla folla che gremiva la piazza ha detto: "Porto Montepagano e Roseto nel mio cuore e da ora in giro per tutto il mondo". Prima dell’incontro con la folla, a Ginoble era stata fatta la sorpresa di incontrare tutti i familiari al bar del paese. "E ora? Tutti mi dicono che questo è solo l’inizio, ma mi sembra un buon inizio", ha detto sorridendo. Sulla piazza gremita comincia a piovere e quando lanciano un ombrello per proteggere il cantante de Il Volo lo afferra e con il microfono in mano e per deliziare il popolo di Roseto comincia a cantare ‘Singing in the rain’. Gianluca Ginoble tra gli applausi ha poi proseguito dicendo che "cantare mi rende felice. E la felicità è la cosa più importante della vita". Gli ombrelli sono tutti aperti ma Ginoble estasiato ha proseguito dicendo che il suo vero sogno adesso è portare il nonno Ernesto a Mosca. E sulla sua abruzzesità, e l’orgogli di venire da una regione poco conosciuta nel mondo, anche il padre di Gianluca, Ercole Ginoble, ha voluto dire che "rispetto ai due suoi colleghi siciliani de Il Volo, mio figlio ha avuto sempre difficoltà all’estero di collocare la propria provenienza. Prima diceva che veniva da un luogo distante due ore da Roma, sull’Adriatico, ora in molti paesi dell’America Latina già cominciano a chiamarlo ‘Gianluca il principe d’Abruzzò", perchè ora hanno capito da dove veniamo, hanno concluso padre e figlio abbracciando calorosamente il sindaco di Roseto, Enio Pavone.
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