Punto nascita, il presidente Di Sabatino convocherà i sindaci

TERAMO – «La situazione del punto nascita di Atri è frutto di errori, di valutazione e di scelte che arrivano dal passato, qando gli investimenti sono stati fatti giustamente su Sant’Omero e non anche sull’ospedale di Atri». Il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, della stessa parte politica da cui arriva la decisione – e l’aspra discussione interna – della chiusura del punto nascita di Atri, interviene per sottolineare che la questione è una questione che riguarda tutto il territorio teramano. Di Sabatino convocherà un’assemblea dei sindaci per discuterne, invitando anche il governatore Luciano D’Alfonso, l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci e il manager della Asl, Roberto Fagnano. «Oggi – dice il presidente della Provincia – mi piacerebbe evitare di ripetere quello stesso percorso. Se chiude il punto nascita di Atri gli effetti si sentiranno su tutta l’Azienda ASL teramana perché è evidente che da Atri, le donne, si recheranno a Pescara e a questo punto non solo per partorire: altra mobilità passiva, altro diritto alla salute fortemente deprivato dei suoi elementi essenziali. E come lo garantisco in un territorio, quello del Fino, dove non esistono collegamenti veloci e se ti va bene arrivi in ospedale dopo cinquanta minuti di strade tortuose?». La chiusura di Atri, quindi, al di là dei paletti ministeriali, «impoverirà l’offerta pubblica teramana», sostiene Di Sabatino, che, proprio per questo, ritiene utile una riflessione al tavolo dell’assemblea dei sindaci. «Nulla da dire sulla riunione che si è svolta in Regione con i sindaci di Pineto, Atri e Silvi, una risposta immediata alle manifestazioni dei cittadini; però ci sono le sedi dove noi istituzioni teramane possiamo riflettere in un’ottica territoriale e di area vasta. In passato i sindaci sono stati “costretti” a difendere solo il proprio ospedale di fronte a scelte sconsiderate. Ripetere questo schema sarebbe un errore. Sono l’azienda pubblica sanitaria teramana e la rete dei servizi nel suo complesso che hanno un problema: non sono solo i cittadini di Atri, Silvi e Pineto e l’assemblea, che si affianca al Comitato ristretto dei Sindaci, è il luogo ideale per le valutazioni e le proposte».