Tercas, nel piano di Popolare Bari 30 esuberi in direzione generale

TERAMO – C’è interesse, misto a un pò di preoccupazione, ai piani alti della Banca Tercas e di Caripe per il nuovo piano organizzativo elaborato dalla capogruppo Banca Popolare di Bari, che prevede un ‘riallineamento’ della struttura complessiva a livello di direzioni generali degli istituti di credito. Questa operazione di riorganizzazione prevede esuberi per una cinquantina di dipendenti, 30 dei quali nella sola direzione generale della banca di corso San Giorgio, le rimanenti in Caripe. La direzione barese ha intavolato il confronto con i sindacati ma è chiaro che all’orizzonte c’è l’uscita dei dipendenti ritenuti in sovrannumero, attraverso una procedura di pensionamento anticipato, come anche previsto dal contratto, con il ricorso a incentivazioni e al fondo di settore finanziato dal sistema bancario. Sul fronte sindacale è un momento caldo anche quello che riguarda i 25 dipendenti abruzzesi delle filiali della Carim, la cassa di risparmio di Rimini, ricompresi nel piano di ridimensionamento che porterà alla chiusura entro il 31 marzo di 11 sedi tra Abruzzo e Molise. Il governatore Luciano D’Alfonso scriverà al viceministro del Tesoro, Enrico Morando, per valutare ipotesi di riorganizzazione meno penalizzanti. E’ quanto si è impegnato a fare questa mattina con la delegazione sindacale e dei lavoratori dell’Istituto. La Banca Carim è attualmente commissariata anche se vanta 61 milioni di impieghi annui e un aumento del 25 per cento del prodotto bancario. «Farò delle richieste ferme, rispettose e chiare  ha dichiarato D’Alfonso – che mirano a chiedere di posticipare la data di chiusura, di prendere in considerazione il mantenimento di almeno una filiale in Abruzzo e, nelle forme consentite dalla legge, di valutare la comprimibilità dei costi di gestione delle filiali».