La Team lascia a casa 13 lavoratori interinali

TERAMO – Per 13 lavoratori interinali della Team impiegati al cimitero e alla verifica degli impianti termici  il contratto in scadenza per il 28 febbraio non verrà rinnovato. Secondo quanto riferito da alcuni lavoratori, a ufficializzare la notizia motivandola con la necessità di un contenimento dei costi aziendali, sono stati il presidente Pietro Bozzelli e l’amministratore delegato Luca Ranalli. Di questi lavoratori 8 erano impiegati a teramo e altri 5 erano distribuite sulle commesse esterne agli altri Comuni. La decisione è scaturita nell’ambito delle sforbiciate che la governance del Cda sta operando per alleggerire i costi in vista dell’approvazione del Piano economico e finanziario della Team che l’assessore alle Finanze Eva Guardiani intende approvare ad aprile contestualmente al Bilancio di previsione. Questo per alleggerire la quarta rata di conguaglio della Tari che i contribuenti dovranno pagare a ottobre. Resta il fatto che il mancato rinnovo dei contratti è stata una tegola per gli interinali e il tam tam che ha fatto la notizia non ha contribuito a rasserenare gli animi degli altri lavoratori a tempo indeterminato su cui pende la scadenza ad aprile dei servizi non rinnovabili che riguardano principalmente la pulizia degli immobili, il verde pubblico, la segnaletica e la custodia museale. Ma la voce di costo più incisiva è proprio la pulizia degli immobili visto che il servizio effettuato dalla Team incide per circa 800 mila euro sulle casse del Comune a cui sommare altri 350 mila euro distribuiti sulla pulizia degli uffici del Tribunale. Tra le ipotesi avanzate c’è stata quella di una contrazione dei passaggi da giornalieri a settimanali, ma questo non convince certamente né i lavoratori che percepiscono somme che si arrivano al massimo a 700 euro mensili, né offre una soluzione concreta per le commesse che verranno a mancare alla municipalizzata teramana. Il percorso sarebbe stato certamente in discesa se si fosse optato per una trasformazione della Team in una società totalmente pubblica che avrebbe permesso la legittimità di affidamenti diretti da parte del Comune. Anche perché le società pubbliche non hanno l’obbligo di fare utili di impresa che invece ha il privato. Ma il Consiglio comunale del 12 febbraio ha fatto una scelta diversa optando per una gara ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato e l’affidamento dei servizi. Pertanto al di là della costituzione di una cooperativa di servizi, la cosiddetta Team Service annunciata dal sindaco Brucchi come paracadute per i lavoratori, vanno risolti problemi imminenti come le scadenze vicinissime dei servizi, i soldi delle commesse che mancheranno all’appello nelle casse della municipalizzata chiamata dal sindaco a fare economie, e la rigidità di lavoratori che comprensibilmente non accetteranno la contrazione di uno stipendio già al minimo.