Ancora vandali: sfondata la vetrina del laboratorio Vallarelli

TERAMO – Vandali in azione la scorsa notte in pieno centro storico, in via Veneto. Un’altra scorribanda, ma stavolta dal significato ancor più lesivo se fosse possibile una scala di misurazione della imbecillità: è stata sfondata la vetrina del laboratorio fotografico che fu di Gioacchino Vallarelli, lo storico fotografo teramano scomparso a metà gennaio all’età di 73 anni. Ne dà notizia il profilo Facebook "Teramo: se questo è il centro, pensa la periferia", che è anche lo stesso che ha lanciato la campagna per salvare le rose che Vallarelli coltivava nelle fioriere dinanzi al suo laboratorio. La foto postata su Facebook e che pubblichiamo qui in pagina è eloquente e sintetizza il vandalismo, l’arroganza e la vigliaccheria di chi di notte sfoga le proprie frustrazioni sul bene comune e non. Ma è anche l’esempio di come in questa città, al calar delle tenebre, è possibile fare di tutto, di lecito e di meno lecito, per l’assoluta mancanza di controlli. Al momento si sta accertando se all’interno del laboratorio sia sta rubato qualcosa, mentre come riferisce lo stesso profilo Fb, alcuni cittadini di buona volontà si sono subito attivati per avvertire il nipote o il cognato. Nel frattempo dal momento della scoperta del danno i vigili urbani hanno presidiato la zona in atesa che operai del comune e vigili del fuoco sistemassero una chiusura di fortuna della vetrina sfondata. C’è però una notizia positiva che fa da contraltare all’atto di vandalismo: la rosa delle fioriere è stata potata, segno dunque che i teramani si prendono cura di qualche aspetto positivo di questa città e hanno raccolto l’appello di "Teramo: se questo è il centro, pensa la periferia". Almeno fino a quando passerà un’altra orda di Unni delle notti teramane…