Digiuno contro l'Enel: utenze riallacciate, protesta sospesa

TERAMO – Il Comitato Libera Corrente e l’Associazione consumatori Robin Hood sospendono lo sciopero della fame dopo 5 giorni di protesta. Nel silenzio più assoluto della dirigenza dell’Enel, contro cui era indirizzata la clamorosa protesta, a distanza di 10 giorni dalla sospensione dell’energia elettrica, periodo nel corso del quale ci sono stati cittadini che non hanno avuto la luce fino anche a 9 giorni di fila, i protagonisti della protesta hanno deciso che il loro compito era concluso: non ci sono infatti al momento segnalazioni di utenze interrotte. «Nonostante il silenzio dell’Enel, a cui ci apprestiamo a chiedere formalmente conto – scrivono i componenti del Comitato -, visti gli sforzi di operai e tecnici per il ripristino delle utenze (in forma temporanea o definitiva, ma comunque tornando ad erogare energia elettrica) e che pare abbiano coperto tutti gli sfortunati, visto che non ci sono più pervenute segnalazioni di utenti ancora senza corrente ed abbandonati a loro stessi, interrompiamo lo sciopero della fame che abbiamo intrapreso a favore della gente che non aveva voce e che rimaneva isolata, non solo dalla fornitura di energia elettrica, ma soprattutto dall’attenzione frequentemente riservata a coloro che vivono un disagio serio, perfino quando mette a repentaglio la sicurezza e la salute». L’occasione ha portato a galla numerose negligenze: «Nonostante i tentativi di denigrarci di alcuni ed il disinteresse della dirigenza Enel, oltre che l’apatia diffusa su situazioni del genere da parte di molta, troppa gente, ma soprattutto di una ‘politica’ clientelare, nepotistica ed interessata che ha prima permesso la smobilitazione delle strutture dirigenziali Enel teramane e poi tace davanti a questi scempi nei confronti della propria gente… siamo orgogliosi anche di questa battaglia che abbiamo promosso per il solo bene della nostra gente, specie di quella che non ha voce e forza per farlo!».