Post terremoto e ricostruzione, i soldi ci sono ma vanno spesi e i Comuni devono farsi aiutare

TERAMO – La ricostruzione del post terremoto è un’opportunità (un punto e mezzo di Pil per il territorio) ma lo devono capire i Comuni. I soldi ci sono, vanno spesi in fretta. E’ la sintesi di una comunicazione del presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, che stamani ha fatto il punto sulla situazione dei fondi post terremoto. Dei sette Piani dell’area del cratere solo due sono stati adottati – quelli di Arsita (14 milioni e 6660 mila euro)  e Penna Sant’Andrea (circa 7 milioni e 600 mila euro) – Castelli è in attesa di approvazione, gli altri cinque (Colledara, Pietracamela, Montorio al Vomano, Fano Adriano e Tossicia) devono ancora essere adottati dalle rispettive amministrazioni. Dati e considerazioni emergono da un incontro che Di Sabatino ha organizzato con lo staff dell’Ufficio speciale della ricostruzione post – terremoto e le amministrazioni locali, i professionisti, le imprese, i tecnici pubblici. “Una opportunità che abbiamo sottovalutato, parliamo di qualcosa che pesa un punto e mezzo di Pil per il nostro territorio, dobbiamo recuperare la giusta visuale e giocarci una partita che ci chiama ad un nuovo stile amministrativo: veloce, virtuoso ed efficace per spendere le risorse che ci sono state destinate nel più breve tempo possibile. Un obbligo verso un territorio ferito che aspetta di essere ricostruito, un dovere verso un sistema impresa e un tessuto socio-economico che boccheggia mentre ci sono risorse da spendere” ” ha dichiarato Di Sabatino in apertura dei lavori. Per l’attività di ricostruzione post-terremoto, coordinata dall’Ufficio speciale per la ricostruzione di Fossa a L’Aquila con un presidio territoriale a Montorio, ci sono circa 400 milioni di euro solo per il teramano fra interventi di edilizia pubblica e quelli di edilizia privata. Dei sette Piani dell’area del cratere, però, solo due sono stati adottati – quelli di Arsita (14 milioni e 6660 mila euro)  e Penna Sant’Andrea (circa 7 milioni e 600 mila euro) – Castelli è in attesa di approvazione, gli altri cinque (Colledara, Pietracamela, Montorio al Vomano, Fano Adriano e Tossicia) devono ancora essere adottati dalle rispettive amministrazioni. Poi ci sono circa 150 milioni di euro per gli interventi fuori cratere, ci sono i finanziamenti per la ricostruzione delle scuole (solo per gli istituti scolastici comunali 13 milioni di euro per 19 interventi: uno ha concluso iter autorizzatorio, uno in attuazione tutti gli altri o in progettazione o in programmazione); ci sono oltre 5 milioni per gli istituti scolastici superiori di gestione Provinciale: questi in fase di progettazione; ci sono infine le richieste dei privati. “Soldi cash – come ha tenuto a specificare il titolare dell’Ufficio Ricostruzione, Paolo Esposito – la macchina della programmazione si è messa in moto, i soldi ci sono, bisogna andare veloci con le progettazioni e con le autorizzazioni”. Supportare i Comuni per arrivare presto all’approvazione dei Piani; spendere almeno il 50% delle risorse per le scuole entro quest’anno; mettere in condizione l’Ufficio territoriale di lavorare a pieno ritmo; standardizzare i processi con il pagamento allineato alle rendicontazioni: favorire una cabina di regia integrata fra pubblico e privato. Questi alcuni degli obiettivi delineati da Esposito: “I Comuni devono comprendere che per portare a termine questa fase c’è bisogna di competenze trasversali, noi siamo a disposizione per contribuire a rimuovere imbuti e ostacoli. La collaborazione con la Provincia e il nuovo impulso che l’amministrazione di Montorio ha dato all’Ufficio territoriale sono due elementi che possono contribuire a ad accelerare i processi”.  Molti gli interventi: dagli amministratori locali alle imprese, dai progettisti ai tecnici pubblici c’è stata la possibilità di chiarire passaggi, dubbi, procedure con i tecnici dell’ufficio ricostruzione: Claudia Genitti per i Piani di ricostruzione, Alessia Placidi per l’edilizia scolastica; Francesco Mattucci per ricostruzione pubblica e privata fuori cantiere, per citarne alcuni. Decisivo, in questa fase di rinnovato impulso all’attività di ricostruzione, l’apporto dei sindaci di Montorio, Gianni Di Centa e Giuseppe D’Alonzo di Crognaleto che hanno sensibilizzato Provincia e Comuni, e quello di Ance Teramo questa mattina presente con il presidente Vittorio Beccaceci e il direttore Marco Fabiocchi. Presente anche una delegazione della Prefettura di Teramo. “Esistono dei nodi che vanno sciolti – ha sottolineato Di Sabatino – io ho incontrato sia i progettisti incaricati per le scuole superiori sia i tecnici del Genio civile per capire cosa possiamo fare per migliorare il nostro lavoro e come essere di supporto ai Comuni. Abbiamo costituito la stazione unica appaltante e penso che possa essere una risorsa per una gestione più efficace, standardizzata e veloce delle gare per la ricostruzione. Garantendo, all’interno del rispetto delle regole, le giuste opportunità alle imprese locali con criteri di trasparenza e rotazione”.