Una Confindustria unica secondo le linee di Ballone

TERAMO – L’imprenditore teramano Agostino Ballone è stato eletto oggi, all’unanimità e per acclamazione, presidente della Confindustria Abruzzo. L’elezione, è avvenuta nel corso della riunione della giunta confindustriale, a L’Aquila, alla presenza, tra gli altri, dei presidenti delle Confindustrie Territoriali di Chieti Pescara, L’Aquila e Teramo, della Piccola Industria, dei Giovani Imprenditori, dell’Ance Abruzzo. Ballone, 62 anni, cavalieredel Santo Sepolcro di Gerusalemme, è Presidente e Amministratore Delegato della Baltour, la società di autolinee leader in Italia nel settore delle linee intercity con una rete che si articola in ben 17 regioni italiane, 23 nazioni europee con oltre 500 destinazioni collegate. Conta 210 dipendenti e un fatturato annuo di oltre 35 milioni di euro e sedi operative a Teramo, Pescara, Avezzano, Roma, Napoli, Bologna, Milano e Torino. Cofondatore e Ad di iBus srl, network che raggruppa 10 compagnie di autolinee e che detiene una capillare rete commerciale per le imprese rappresentate con un volume di transazioni superiore a 20 milioni di euro, con sede a Roma. Ballone ha oggi tracciato le sue linee programmatiche, evidenziando innanzitutto, sul piano organizzativo, l’impegno a voler lavorare celermente ad un processo riorganizzativo di Confindustria Abruzzo, teso alla costituzione di una unica Confindustria regionale, in una logica di efficientamento e di razionalizzazione delle competenze e dei servizi. Confindustria dovrà riaffermare il suo ruolo autorevole sui temi della politica economica e occupazionale della regione, anche attraverso un’azione di implementazione del confronto con tutte le espressioni istituzionali, politiche, sociali e culturali regionali su crescita produttiva, investimenti, occupazione. Nel metodo, quindi, la proposta di definire un apposito e adeguato luogo di confronto in cui poter dibattere e condividere con la Regione e le altre espressioni sociali le scelte fondamentali di politica economica regionale. Nel merito, il richiamo ad una programmazione regionale realmente attenta alle istanze provenienti dal mondo imprenditoriale e civile e capace di incidere sull’ampliamento e il rafforzamento della base produttiva, e quindi dei livelli occupazionali.