Fuoco incrociato sui vertici Team, ma le risposte sono scontate

TERAMO – Fuoco incrociato di consiglieri di opposizione, ma anche di qualche altro della maggiornza, sui vertici della Teramo Ambiente in una pressochè inutile riunione della commissione comunale di controllo e garanzia. Inutile perchè nonostante i consiglieri di maggioranza (sì anche loro) e di opposizione si siano sforzati di mettere al fuoco più carne possibile oltre l’argomento all’ordine del giorno (non lo ricordava nessuno ma era il problema dei 46 dipendenti in esubero delle commesse cessate), le risposte fornite dai vertici o, meglio, dall’amministratore tuttofare Luca Ranalli (il presidente Pietro Bozzelli è stato di fatto una comparsa perchè non è mai intervenuto) sono state fin troppo scontate e… istituzionali. L’invito più forte alla fine è stato quello del consigliere Dodo Di Sabatino Martina, sempre molto attento sulle vicende Team, che ha invitato i rappresentanti della municipalizzata a rivedere costi dei dirigenti e delle consulenze, fuori dal mercato e dalla realtà, per bilanciare l’ingiustizia del licenziamento, di fatto, di 46 dipendenti. Scende più di livello, ma nella sostanza imita Di Sabatino, il consigliere Campana quando chiede chiarimenti a Ranalli sull’uso della carta di credito azienda e della macchina di servizio, prova a tornare sull’argomento dell’organigramma che sancì la rottura col loro rappresentante-presidente Mattucci, o affonda sulle retribuzioni personali dei vertici chiedendo quale taglio abbiano apportato ad essere. Le risposte? Secondo copione: l’uso della carta di credito è quello previsto dal contratto, gli stipendi di Ranalli, Bozzelli e Di Russo (il Cda) sono stati decurtati dal 10 per cento. Il taglio dei benefit e delle figure apicali dell’organigramma Team come ultima ratio per salvare i posti di lavoro sono state le richieste del capogruppo Pd Gianguido D’Alberto. E sui posti di lavoro? Si farà di tutto per trovare il salvagente giusto, è stata l’assicurazione.